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rassegna stampa

Monchi saluta Totti: “È il suo ultimo anno, poi lo voglio con me”

Il nuovo d.s. della Roma gli ha parlato in privato prima dell’annuncio. L’amarezza del capitano, che però diventerà d.t.

Redazione

Il capitano della Roma fra 24 giorni giocherà la sua ultima partita, e a sancirlo è stato Ramon Rodriguez Verdejo, al secolo Monchi, la cui prima conferenza da direttore sportivo è coincisa con un annuncio tra le righe che mediaticamente ha oscurato tutto il resto.

Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", prima di affrontare i giornalisti Monchi ha preso una decisione di grande sensibilità, incontrando in privato lo stesso Totti per annunciargli che – se sollecitato sull’argomento che lo riguardava – avrebbe spiegato la posizione della società, quella che portava al capolinea immediato da atleta e alla ripartenza in un ruolodirigenziale. Poi è arrivata la risposta ufficiale: "Su Totti posso dire che sono arrivato una settimana fa e sapevo che c’era già un accordo tra lui e la società che prevedeva che questo sarebbe stato il suo ultimo anno da calciatore, perché a partire dal prossimo ha già un contratto per continuare da dirigente. Ora guardo avanti e chiedo che Francesco possa starmi il più vicino possibile per imparare cos’è la Roma. Perché lui è la Roma. Se vorrà essermi vicino e io riuscirò ad imparare solo l’1% di quello che lui sa sulla Roma, sarò soddisfatto e fortunato".

Totti ha ascoltato in diretta tv le parole del nuovo d.s. giallorosso e ieri aveva il cuore diviso a metà. Da un lato la tristezza per la presa d’atto di un addio inevitabile e l’amarezza per non essere stato lui a dare l’annuncio. Dall’altro lato, però, il capitano della Roma ha apprezzato la delicatezza con cui si è mosso Monchi, che peraltro nelle ore successive è rimasto spiazzato e persino imbarazzato per il taglio univoco che è stato dato alle sue parole.

Totti, pur nella tristezza, è piaciuto che Monchi, cioè l’ultimo arrivato, gli abbia proposto quella «vicinanza» che sancisce ufficiosamente per lui il ruolo (scritto) di direttore tecnico. Ruolo gradito perché gli consentirebbe di incidere nelle scelte e nello stesso tempo di restare a contatto con la squadra in casa ed in trasferta.

(M. Cecchini)