La strana vita di Henrik Mkhitaryan in giallorosso è tutta racchiusa nella partita di venerdì contro il Bologna: tra i titolari è stato uno di quelli che ha toccato meno palloni (53), ma è stato anche uno di quelli più precisi davanti al portiere avversario. Non a caso è stata sua l’unica rete firmata da un romanista contro il Bologna. È uno di quelli che ha la media gol più alta, è uno di quelli più concreti (contro il Bologna aveva conquistato anche un rigore, non concesso dal Var per un fuorigioco precedente), ma è anche uno di quelli più fragili, non a caso ha saltato tre mesi per infortuni muscolari.
rassegna stampa
Mkhitaryan segna, ma il gol non basta: ci vuole il fisico
Bravo, capace di incidere però fragile: Fonseca vuole tenerlo, la società esita
Come scrive Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta Sportiva', l’ex Arsenal ha realizzato 4 gol e fornito un assist in appena 10 partite di campionato. Il suo talento non è in discussione, probabilmente è quello che, insieme a Pastore, ne ha di più nella batteria dei trequartisti. Proprio come nel caso dell’argentino, però, la fragilità fisica rischia di essere la sua zavorra.
Mentre Pastore può permettersi di dire la sua sul futuro, avendo un contratto fino al 2023, Mkhitaryan è a Roma soltanto in prestito, senza nessuna garanzia sul riscatto. Fosse per Fonseca l’armeno resterebbe a Trigoria. Le tante incognite fisiche, tuttavia, sono un limite troppo grande per una società che, se non dovesse qualificarsi alla prossima Champions, difficilmente potrà fare investimenti ingenti sul mercato. Mkhitaryanha poco più di quattro mesi per convincere la Roma e oltre alla media gol, dovrà mettere in mostra prestazioni più convincenti rispetto a quella contro il Bologna. A Bergamo potrebbe di nuovo giocare dal primo minuto, se in questa settimana di allenamenti dimostrerà di avere una forma fisica migliore. In casa dell’Atalanta serviranno fiato e gambe. E contro il Bologna non ne aveva molte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA