A fine settembre, sembrava sparito come capita a qualche grande amore che pure dura solo un’estate. Poi, in una notte che sa d’inverno pieno, è rispuntato come un dono da Natale anticipato: Henrik Mkhitaryan, l’uomo che ha risolto il match in favore dei giallorossi segnando il terzo gol che è valso i tre punti.
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Mkhitaryan II, il ritorno che adesso mette paura all’Inter
Fuori per due mesi, recuperato in tempo per San Siro. "Non ce la facevo più...". E Fonseca: "Ci sarà utilissimo"
Come riporta Massimo Cecchini di La Gazzetta dello Sport,l’attaccante armeno era stato il fiore all’occhiello del mercato giallorosso. Il suo profilo, infatti, non sembrava alla portata della Serie A, finché un colpo geniale sull’asse Petrachi-Raiola non ha consentito alla Roma di riuscirlo a portare nella capitale. Solo in prestito anche se un’avventura cominciata con un bagno d’amore da parte del tifo giallorosso aveva le stimmate di un possibile riscatto per un futuro da vivere insieme. Il punto debole di Mkhitaryan è noto: la zona pubalgica, che costringe Paulo Fonseca a un utilizzo dosato. Poi il 30 settembre, l’armeno sembra scomparire del tutto dai radar. Il problema si acuisce e così, dal 29 settembre, si rivede in campo solo giovedì scorso a Istanbul, nel finale di partita contro il Basaksehir. Due mesi di buio che parevano allontanare ogni discorso relativo al riscatto, finché ieri a Verona il terzo gol non lo ha rimesso in corsa per il futuro. Mai monumento poteva essere più opportuno, peraltro, visto che la Roma deve fare i conti anche con l’infortunio di Kluivert (il 21° stagionale), perciò la rinascita dell’armeno finisce per essere benzina pura per Fonseca in vista di un grande test come quello contro l’Inter.
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