rassegna stampa

Mkhitaryan al top: “Penso a vincere, non al mio futuro”

LaPresse

L’armeno è tornato: "Nel calcio c’è sempre spazio per imparare e lavorare"

Redazione

I numeri erano già buoni, le prestazioni un po’ meno. Ed invece ieri Mkhitaryan ci ha messo dentro tutti e due: i numeri (gol e assist) e la prestazione, con una partita a tratti esaltante (e anche rabbiosa, come dimostra il litigio con Kolarov, sedato da Nuno Campos). Tanto che lo stesso Fonseca a fine partita ha continuato a coccolarselo, un po’ come fa da un mesetto a questa parte, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".

Perché Micki era brillante, atleticamente fresco, voglioso di incidere. E decidere. "Mi sento bene, perché nel calcio c’è sempre spazio per imparare e lavorare - dice lui - Si gioca a calcio per segnare o fare un assist, ma alla fine conta di più vincere le partite. E che la squadra vinca per me è più importante che fare un gol o un passaggio decisivo". Il suo gol e il suo assist sono serviti per ipotecare una vittoria pesantissima. "Questi tre punti erano importanti per la fiducia della squadra in vista delle prossime partite. Non era facile, ma la fiducia ci serve per tornare a giocare come ad inizio campionato. Ora dobbiamo andare avanti passo dopo passo, la testa adesso è sicuramente più leggera di prima".

La speranza da oggi in poi è allora quella di vederlo sempre a questi livelli. Per restare magari alla Roma nella prossima stagione ("Qui sto bene, ma è ancora presto per sapere cosa succederà. Ci sono ancora tre mesi di partite, poi Arsenal e Roma si parleranno e vedremo..."), ma soprattutto per aiutare i giallorossi a raggiungere i loro traguardi. A iniziare dal quarto posto in campionato per finire con il sogno dorato dell’Europa League.