Può dormire sonni tranquilli, Paulo Fonseca. Se, infatti, Pau Lopez dovesse metterci un po’ più del previsto, come a Trigoria ovviamente non si augurano, a recuperare dall’infortunio al polso che in questi giorni lo sta tenendo fuori, Antonio Mirante rappresenta una certezza, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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Il portiere cresciuto nel settore giovanile della Juventus è alla sua seconda stagione in giallorosso. "Ho trovato un ambiente che mi ha sorpreso. La Roma viene dipinta come una squadra piena di pressione, io invece percepisco tutt’altro. Ho trovato strutture fantastiche, un ambiente eccezionale e una società di alto livello. Da avversario ho sempre avuto l’idea di una squadra con un grande legame con i propri giocatori, da Totti a De Rossi fino a Florenzi, quando sono arrivato, e ora Pellegrini. È una cosa per cui ho sempre ammirato la Roma".
Quando è stato chiamato in causa, lo scorso anno nel finale da Ranieri e quest’anno, a San Siro contro l’Inter da Fonseca, non ha mai tradito. "Il ricordo più bello della prima stagione è stata l’andata dell’ottavo di Champions contro il Porto. È stata una delle partite più importanti della mia carriera".
Poi, quest’anno, è arrivato Paulo Fonseca. "È stata una bella sorpresa. Si è imposto subito benissimo, ha avuto un grande impatto sul gruppo e tutti abbiamo sposato le idee che ha portato, il suo atteggiamento e la sua proposta di gioco. Credo che Fonseca sia l’allenatore giusto per la Roma".
Da senatore dello spogliatoio, nonostante abbia giocato appena 16 partite con la Roma, Mirante sottolinea un aspetto del gruppo a suo dire importante: "Mi ha fatto piacere che nessuno della squadra se ne sia andato da Roma. L’ho visto come un segno di grande attaccamento e senso di responsabilità. La società, poi, è stata fantastica. Anche per quanto riguarda le iniziative intraprese verso la città, non penso ci sia stato un club migliore del nostro in questa fase".
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