Pjanic dal 2011 al 2016 ha giocato con la Roma, dal 2016 è alla Juve, tra qualche anno magari sarà altrove ma resterà sempre lo stesso calciatore: tecnico, cerebrale. Tutto il resto però, con quel cambio di squadra, si è trasformato parecchio. I suoi due anni e mezzo a Torino però lo hanno completato, in campo e fuori. Quella testa è salita di livello. A Roma era fondamentalmente una mezzala, un giocatore un po’ discontinuo ma capace di grandi picchi. Come scrive La Gazzetta dello Sport, Mire è arrivato a Roma come acquisto un po’ sperimentale dal Lione, e in cinque anni ha giocato in tante zone del campo. Allegri però aveva idee diverse. Pjanic sarebbe stato un playmaker. Miralem non era convintissimo...
rassegna stampa
Miralem contro Pjanic: due vite in 90′
A Roma era un ragazzo, alla Juve è un uomo. E anche in campo, com’è cambiato con Allegri
Rispetto agli ultimi due anni romani, è diventato un calciatore più forte e, anche se non vive un grande momento, ormai ha una doppia dimensione: può giocare nello stretto o lanciare, come fanno i grandi play. Allegri probabilmente lo ha completato anche fuori dal campo. Pjanic a Roma ha avuto Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli, Garcia e Spalletti, alla Juve solo Max. Miralem ora è più sicuro di sé, più maturo. Quando è arrivato in Italia era un ragazzo, ora è un uomo, un papà: magari sta a casa più volentieri, di sicuro ha meno pressione, meno difficoltà in campo che negli anni alla Roma. Di quel periodo però conserva gli amici... e non ci sono scontri diretti come quello di sabato che possano cambiare i rapporti tra persone. Mire torna a Roma più di qualche volta, magari scherzerà sulla partita con Daniele De Rossi o Manolas. Per capire chi sia l’amico con cui ha vissuto più battaglie però non serve andare lontano, basta guardare come si chiama il piccolo Pjanic, età da asilo e piede da giocatore. Edin.
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