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La Gazzetta dello Sport

Mexes: “Spalletti è il top. Alla Roma i campioni erano solo Totti e De Rossi”

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L'ex difensore giallorosso aggiunge: "Loro erano i nostri fuoriclasse e intorno Luciano ci costruì il gruppo"

Redazione

L'ex difensore giallorosso Philippe Mexes ha parlato a La Gazzetta dello Sport. Il centrale francese ha ripercorso l’esperienza alla Roma, vissuta sotto la guida del tecnico Luciano Spalletti. Domenica i giallorossi di José Mourinho affronteranno proprio il Napoli dell'allenatore toscano. Queste sono le parole di Mexes:

Mexes, che ricordi sono rimasti di Luciano Spalletti?"Bellissimi, come del resto per tutti i sette anni del periodo romano. Spalletti mi ha dato tanto, mi ha fatto crescere, penso che senza di lui non avrei mai fatto la carriera che poi sono riuscito a fare, non sarei mai riuscito a fare un certo tipo di percorso come poi invece ho fatto. Lui mi ha fatto migliorare come calciatore, sotto ogni punto di vista".

Sul campo è così bravo come dicono un po’ tutti?"È uno degli allenatori più forti che ho avuto in carriera, se non il migliore in assoluto. Ma vado oltre, secondo me è anche tra i più bravi che ci sono in giro. Ha una cura maniacale di tutto, gestisce ogni minimo dettaglio. Sul campo è preparatissimo, ti spiega qualsiasi cosa di cui abbia bisogno un calciatore. E ovviamente, oltre a spiegartela, te la insegna anche".

In che cosa il tecnico del Napoli riesce a fare la differenza all’interno di una squadra?"È bravo tatticamente e questo penso si veda abbastanza. Ma non è solo questo. Luciano riesce anche a infonderti grinta, ti tira fuori la personalità, è uno che ha carattere. E ai giocatori riesce a far dare sempre il meglio di se stessi".

E in effetti quella Roma andò anche oltre le sue aspettative. Giusto?"Direi proprio di sì. Con una squadra piccola, per così dire, Spalletti è riuscito a mettere paura alle grandi d’Europa. In quella squadra di campioni veri c’erano solo Totti e De Rossi, poi tanti giocatori buoni o medi come me ad esempio, ma nessun’altra stella di livello. Loro erano i nostri fuoriclasse e intorno Luciano ci costruì il gruppo. Perrotta correva ovunque, gli altri sono migliorati e hanno reso tanto. Mi viene in mente Pizarro, altro buonissimo calciatore. Ma in campo ci sapevamo stare, giocavamo bene. E in questo modo siamo riusciti a sopperire alle differenze di qualità con le altre squadre: l’Inter rispetto a noi aveva due squadre. E le altre big europee anche, basta andare a vedere le rose di quegli anni".

E oggi il Napoli rispecchia lo spirito del suo allenatore, in campo e fuori?"Vedo che la squadra sta andando bene, è in vetta alla classifica e questo vuol dire qualcosa. Ma sono sincero, quest’anno ancora non l’ho visto giocare".

Ma c’è Spalletti, che per il bel gioco è una garanzia..."Questo sicuro, con Luciano ci si diverte. E arrivano i risultati".