Storie di striscioni e video analysis. Di Roma che era e che è diventata. Storie di Rudi Garcia e del suo profilo ormai diventato bassissimo: «A meno dieci dalla Juventus è inutile parlare di scudetto», dice. Forse è per questo che in mattinata a Trigoria è apparso uno striscione durissimo rivolto ai giocatori: «Vergognatevi...siete penosi». Anche questa è Roma. Anche questa è la Roma. Così Garcia gioca il jolly. Accende il video — è successo negli ultimi giorni — e oltre alle solite sedute analitiche sulla partita precedente e sul prossimo avversario, con i fidati collaboratori Beccaccioli e Bompard ha mostrato alla squadra una serie di immagini della Roma che vinceva, un po’ di movimenti e azioni risalenti allo scorso autunno. Un messaggio, simbolico ancor prima che pratico. Della serie: le cose sapete farle, basta poco per ricominciare. Già, quanto poco? «Devo far sì che ogni giocatore non perda fiducia in se stesso e nella squadra — ancora Garcia — Quando una squadra non corre rischi in attacco, non dà a se stessa la massima opportunità di vincere».
rassegna stampa
Il metodo Garcia: mostra i filmati dei giorni felici
La squadra sembra aver smarrito la propria identità, Rudi Garcia prova a ricordargliela attraverso dei video delle partite migliori della sua Roma
L'ANTICIPO E PALLOTTA - Una questione di personalità dei protagonisti, oltre che di fiducia. E allora Garcia rilancia con un appello ai big dello spogliatoio: «Qui c’è gente in grado di fare la differenza, come è accaduto alla Juve con Pirlo, contro l’Atalanta. Dobbiamo ritrovare questo atteggiamento». Come? «Bisogna solo stare zitti, finché non vinciamo alcune gare di fila non serve a niente parlare di primo posto». Che era l’obiettivo «garantito» da Garcia un girone fa. Ora la tempistica è più vaga: «Le responsabilità di questo momento sono di tutti. Ma non lavoriamo solo in vista di questa stagione, non siamo qui per vincere uno scudetto ogni 30 anni... vogliamo lottare ogni campionato per il titolo. E nei programmi siamo un po’ in anticipo». Un modo per rimarcare orgogliosamente la visione complessiva del suo lavoro, in un club storicamente poco abitato alle vittorie: «Quanto tempo servirà? Chiedete al presidente, c’è relazione tra la potenza economica del club e i risultati». Risultati che mancano da un pezzo: «Domandate ai giocatori se sono dalla mia parte. Io non noto cambi di atteggiamento». Le differenze sono solo in quella video analysis .
© RIPRODUZIONE RISERVATA