rassegna stampa

Tre mesi da cancellare «Roma, serve fiducia»

"È un momento particolare – dice Nainggolan –, ma tutti stiamo lavorando per uscirne. Tutti stiamo cercando di ritrovare la vittoria, ma andremo in Olanda per giocarcela"

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Nove partite in casa fa, la Roma nascondeva il pallone all’Inter, era a -3 dalla Juve, si preparava a dare l’assalto al Manchester City, non aveva ancora iniziato a giocare in Coppa Italia ma aveva in testa di vincerla. Nove partite in casa più tardi, i punti di distacco dalla Juve sono diventati sette, la Champions è finita, la Coppa Italia pure, e per non lasciare pure l’Europa League servirà vincere giovedì al de Kuip (dove il Feyenoord ha già perso quattro volte in stagione, ma dove nessuno vince dal 21 settembre) o pareggiare segnando almeno due gol. Ma soprattutto, la Roma non ha più vinto. Non avrà fatto in tempo a snocciolare tutti questi numeri il tifoso con lo zuccotto giallorosso che, al fischio finale, è partito dal suo posto in Tribuna 1927 (definita sul sito ufficiale «più di un settore vip») ed è arrivato fino alla balaustra a prendersela con i primi che gli capitavano, invitando loro eufemisticamente a impegnarsi di più. Nell’ordine, Florenzi e Holebas, che all’inizio – presi dalla trance agonistica – hanno risposto, poi hanno imboccato il tunnel mentre il tifoso veniva portato via per essere identificato (e, in caso di biglietto omaggio, risalire anche al «donatore» del tagliando).

CENA ALLO STADIO Come sempre accade nelle partite del tardo pomeriggio, la squadra cena all’Olimpico: così, in zona mista, sfilano subito i giocatori del Feyenoord. Arrivano in dieci, parlano tutti con tutti, chi in ciabatte, chi già docciato, felici, contenti. Quelli della Roma si fanno attendere: Baldissoni va via subito, Sabatini resta lì, il primo giocatore esce alle 21.54. Mapou Yanga-Mbiwa, che con un altro giocatore dal doppio cognome, Kazim Richards, ha vissuto una serata poco tranquilla: «Siamo andati bene nel primo tempo, poi loro hanno preso fiducia, e noi siamo indietreggiati». Non può permettersi di farlo, la Roma, né in una singola partita né in campionato o in Europa League: «Siamo una grande squadra, stiamo bene e continueremo a lavorare per vincere. Siamo secondi, il Napoli è ancora dietro di noi. Pensiamo al Verona, poi all’Europa League».

MANCA FIDUCIA Più disinvolto con l’italiano, e quindi più sincero, lo era stato Miralem Pjanic in tv: «A questa squadra serve fiducia, che al momento manca: solo così gioca bene e può prendere dei rischi. Abbiamo giocato un bel primo tempo, che era tanto tempo che non si vedeva. Poi, però, ci siamo abbassati troppo e abbiamo fatto giocare loro, ma abbiamo comunque avuto le chance per vincere. Noi comunque non molliamo». Lapidario, il bosniaco, sulle voci di un interesse del Liverpool: «Io non ho parlato con nessuno e non è il momento di parlarne. Rimango concentrato solo sulla Roma». Radja Nainggolan (diffidato), invece, deve ringraziare l’arbitro, che dopo l’ultimatum gli ha perdonato un altro fallo, con tutta la panchina del Feyenoord a chiedere il giallo. «È un momento particolare – dice il belga –, ma tutti stiamo lavorando per uscirne. Tutti stiamo cercando di ritrovare la vittoria, ma andremo in Olanda per giocarcela». A Rotterdam, non ci saranno sicuramente Immers e Wilkshire che, diffidati anche loro, sono stati ammoniti. Ma è più urgente chiedersi: la Roma ci sarà?