Facile? No. Intuibile e immediato? Più o meno. Oggettivo? No: completamente soggettivo e per questo attaccabile. Benvenuti nella nuova forma del fuorigioco, scrive Matteo Dalla Vite su La Gazzetta dello Sport, tutto fluido e mutevole e quindi anche in questo caso in cui la considerazione dell’ultimo tocco del difensore sull’offside altrui aprirà dibattiti, certamente dubbi, forse polemiche.
La Gazzetta dello Sport
Meno gol più fuorigioco. L’offside cambia fra i dubbi: “Deciderà la volontarietà”
Sia chiaro: non parliamo del fuorigioco semiautomatico (in A non ci sarà) ma di quello che prevede un tocco del difendente ad attaccante in posizione… illegale: se una volta tanti tocchi sanavano quella posizione di offside adesso no; adesso - per dirne una - solo una semplice scivolata che prima pareva giocata intenzionale sarà definita deviazione. E la deviazione decreterà il fuorigioco. Morale: più fuorigioco fischiati e meno gol. "Si è cercato di tornare un po’ all’origine penalizzando chi parte in situazione irregolare – racconta Gianluca Rocchi con a fianco il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange -: chi è in fuorigioco oggi viene rimesso in gioco esclusivamente da una giocata voluta, volontaria e che abbia un risultato buono, e non mi riferisco alla qualità ma alla intenzionalità della stessa. E’ tutta soggettività. Le scivolate? Saranno considerate deviazioni e quindi fuorigioco". Assisteremo a difensori che utilizzeranno la scivolata come codice anti-furbi?
All’Open Day di Sportilia, sull’Appennino romagnolo, c’è anche il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini oltre ai 147 tesserati (50 arbitri, 87 assistenti, 10 video match official fra cui 3 Var e 7 Avar: principio forte di separazione delle carriere...) e ovviamente una serie di video che esplicano l’aggiustamento che non è un cambio di regolamento. La detonazione alla trasformazione è datata 10 ottobre 2021, gol di Mbappé in Spagna-Francia 1-2 di Nations League dato come regolare perché la posizione del francese – oltre la linea dei difensori – venne sanata da un tocco di Eric Garcia. Fu dato il gol. Oggi non sarebbe più così.
Per avere una giocata intenzionale («Deliberate play») bisogna avere "il controllo del pallone, inteso come capacità di giocare, con la possibilità di: a) passare il pallone ad un compagno; b) guadagnare il possesso del pallone; c) rinviare il pallone (calciandolo o colpendolo di testa). Se il passaggio, il tentativo di impossessarsi del pallone o il rinvio dello stesso da parte del calciatore in contrasto del pallone sono imprecisi (una svirgolata, ndr) o non sortiscono l’effetto voluto, ciò non nega il fatto che il calciatore abbia giocato “intenzionalmente” il pallone". Facile? Insomma: e l’assunzione dell’interpretazione nuova ha colto un po’ spiazzati e trovato non tutti gli arbitri convinti al 100% dopo visioni ed esercitazioni. Per questo i dubbi ci saranno e, forse, aumenteranno. In pratica, la volontà deve essere palese.
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