Se 15 sono le reti segnate da Borja Mayoral in questa stagione - a cui aggiungere 7 assist - si capisce che la squadra giallorossa, con lui, non ha trovato solo un centravanti di riserva, ma probabilmente molto di più, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. E non è un caso che, sia pure con il prolungamento del prestito, l’attaccante spagnolo resterà anche nella prossima annata.
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Mayoral, gioia senza sorriso: “Sconfitta dura, ma reagiremo”
Lo spagnolo segna il 15° gol stagionale con la Roma, però non esulta: «Dovevamo fare di più, ora ricarichiamoci e pensiamo all’Atalanta»
Ma il suo acuto è stato offuscato dalla undicesima sconfitta stagionale della Roma (9 in campionato), che annacqua la sbornia di felicità data dalla Europa League. Il mix tentato da Paulo Fonseca per preservare senatori e convalescenti in vista della doppia sfida col Manchester United è venuto fuori adulterato da motivazioni scarne e limiti evidenti. Psicologicamente parlando, con che spirito gente come Mirante, Peres (peraltro non disprezzabili), Fazio o Pastore possono scendere in campo sapendo di avere la valigia in mano? E Pedro, abituato a essere una star, che si ritrova a essere un cambio? E Reynolds, che è costretto a fare scuola di Serie A in un contesto che non lo aiuta? E Villar che si è ritrovato panchinaro nelle partite che contano? Nel migliore dei mondi possibili tutto funziona alla perfezione e chi ha spazio prova a mettersi in vetrina, ma nella realtà le motivazioni (vedi Torino) spesso hanno la meglio.
Così facendo, anche Mayoral - la nota positiva - non ce la fa a sorridere. "Abbiamo iniziato bene la partita con il mio gol e c’erano tanti spazi per raddoppiare - spiega - ma non ce l’abbiamo fatta. Poi loro hanno segnato ed è stato difficile. È una sconfitta dura da digerire. La verità è che abbiamo giocato tante partite, è difficile così, ma non ci sono scuse. Anche prima in campionato non stava facendo bene. Anche stavolta potevamo fare molto di più, nel primo tempo le occasioni sono state veramente tante, ma non abbiamo segnato. Anche loro hanno avuto tante occasioni, ma le nostre sono state più nitide. Ora dobbiamo ricaricarci. Psicologicamente e fisicamente, dopo tante partite, è normale che possa succedere questo ma non ci sono scuse: dovevamo vincere. La cosa migliore ora è dimenticare la sconfitta e pensare all’Atalanta".
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