«L’équipe di Niek van Dijk è ottima, ma la perfezione non esiste. Il nostro è Paese di grandi eccellenze. Lo stesso Kevin all’inizio forse era un po’ scettico, ma poi mi ha scritto un sms in cui mi diceva: “Scusi se all’inizio sono stato antipatico”» ha detto il professor Mariani intervistato da Massimo Cecchini per La Gazzetta dello Sport.
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Mariani, il prof del miracolo «Peccato per il tempo perso»
"Dopo il primo ritorno in campo di Strootman, anche solo vedendolo in tv, si capiva subito che qualcosa non andava. Lui pentito? Non saprei. A volte ci sono calciatori che non dicono neppure grazie"
È vero che si è cercata un’assicurazione speciale per un «capitale» calcistico del genere?
«No, perché nessuno coprirebbe questo genere di rischi. Pensi a Totti: operandolo, sapevo di avere in mano un tesoro, ma ero convinto di ciò che facevo».
Da appassionato di calcio, le dispiace per il tempo perduto con Strootman?
«Be’ sì. Dopo il suo primo ritorno in campo, anche solo vedendolo in tv, si capiva subito che qualcosa non andava. Lui pentito? Non saprei. A volte ci sono calciatori che non dicono neppure grazie. In fondo, visto che siamo chirurghi, possono giustamente pensare che tutto ciò che facciamo sia dovuto».
Col dovuto rodaggio, dopo tre interventi chirurgici in 18 mesi, è certo che Strootman tornerà quello di prima?
«Sì, dovrà solo liberarsi di certe paure inconsce. Nella prossima stagione si sarà lasciato tutto alle spalle. Un po’ come facciamo noi chirurghi».
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