rassegna stampa

Manolas vuole il regalo: «Roma, Natale in vetta»

Parla il difensore greco: «Se battiamo Milan, Juve e Chievo... Però è tutto triste senza tifosi»

Redazione

Kostas Manolas vorrebbe trovare sotto l’albero il primo posto della Roma in campionato e quindi dice di pensare «gara per gara ma se la Roma batte il Milan e la Juve non vince il derby...». Ci crede lui, ci crede la Roma: «Ci ha dato delle motivazioni in più, sono stati tre punti importanti e hanno fatto felici tutti i romanisti — spiega al match program del club —. Peccato solo per l’assenza dei tifosi, senza di loro è triste, ultimamente all’Olimpico con sole 20mila persone non è semplice».

Contro il Milan lunedì sera sono previsti almeno 40mila spettatori (16mila i biglietti venduti fino a questo momento), ma la curva Sud continuerà a non entrare: «Purtroppo non possono venire per la storia delle barriere, ma quando li vedi vicini a te come nell’allenamento che abbiamo fatto in settimana al Tre Fontane capisci cosa ti perdi. Una squadra come la nostra ha bisogno dei suoi tifosi». La Roma, comunque, non si farà influenzare, anche perché finora all’Olimpico in campionato ha fatto bottino pieno: «Dovremo essere bravi e determinati, siamo motivati, il Milan magari ha giocatori con poca esperienza ma gioca bene. Non pensavo che a questo punto del campionato sarebbero stati secondi, ma Montella sta lavorando nel migliore dei modi, soprattutto con il materiale che ha a disposizione. Noi, comunque, rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno».

Anche perché ora la difesa sembra più sicura rispetto al passato, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport": «Non va messa in discussione, abbiamo preso 16 gol e la Juventus 13. E poi non dobbiamo parlare soltanto del nostro reparto, attacchiamo e difendiamo tutti insieme, in 11». L’ultima volta che la Roma ha affrontato il Milan in casa Luciano Spalletti non era ancora il tecnico della Roma, ma quella contro i rossoneri è stata a gennaio l’ultima panchina giallorossa per Garcia: «Non stavamo bene e non avevamo fiducia, adesso è tutto diverso. Siamo più forti».