Kostas Manolas sta cercando di chiudere la stagione nel migliore dei modi e poi di capire quello che ne sarà di lui. Nonostante le ultime prestazioni non siano state all’altezza di fama e rendimento stagionale, il greco continua ad essere appetito dai club di mezza Europa: dalle inglesi Arsenal, Chelsea e Manchester United, passando poi per le tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Spalletti non vuole privarsene: lo considera il punto fermo della difesa e considera la sua velocità determinante per il reparto, nonostante tra i due sia scattata qualche discussione.
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Manolas sempre sotto pressione
Il greco continua ad essere appetito dai club di mezza Europa: dalle inglesi Arsenal, Chelsea e Manchester United, passando poi per le tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Ma Spalletti non ha intenzione di privarsene
L’ultima, a Bergamo, ma lì Spalletti ce l’aveva col mondo intero e lo stesso Manolas non era serenissimo, come già gli era successo in vari spogliatoi d’Italia, vedi quello di Torino (sponda granata) nel girone d’andata, quando per calmarlo e convincerlo che ormai era inutile protestare con l’arbitro per il rigore concesso contro c’erano voluti il d.s. Sabatini e almeno tre suoi compagni, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". E poi quanto successo mercoledì all’Olimpico, sempre con il Torino, quando quell’esultanza isterica dopo il gol del pareggio sembrava proprio dedicata al tecnico.
Nell'Aek Atene, Manolas ha giocato 84 partite, mentre con la Roma è a 82, dovesse scendere in campo nelle prossime 3, i giallorossi diventerebbero la squadra con cui ha disputato più partite in carriera: un bel traguardo, per uno che sembra sempre destinato a partite. Come minuti ha già superato l’Aek (7.074 contro 7.000), come gol siamo invece lontani (6 con i greci, 2 con la Roma), migliorato, e di molto, anche il rapporto con i cartellini gialli (13 ora contro 22).
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