rassegna stampa

Manolas e Pellegrini “Cori de Roma”, ma poi?

LaPresse

Sono in scadenza nel 2022, disposti a restare anche togliendo la clausola. Ma le sirene di mercato sono forti e il club non ha fretta

Redazione

Strana la vita, non avrebbero potuto fare vacanze più diverse: Lorenzo Pellegrini è in un resort alle Maldive e condivide il tempo con Simone Inzaghi, Immobile, Belotti e Spinazzola, mentre Kostas Manolas è in Grecia, a casa sua, e il massimo della mondanità è stata una serata in cui ha suonato il Bouzouki, strumento musicale greco a corda. Lunedì si ritroveranno a Trigoria - scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport" - e vorrebbero ritrovarsi insieme anche alla scrivania di Monchi. Magari prima uno poi l'altro, ma entrambi vorrebbero rinnovare il contratto e diventare una bandiera. Capitani oggi e capitani domani. Senza clausola, perché le bandiere la clausola non ce l'hanno.

Manolas invece sì, ha un valore di 36 milioni e il suo contratto scade nel 2022. Guadagna 3 milioni l'anno, lui vorrebbe prenderne almeno uno in più ed è disposto a togliere la clausola. Per Monchi non è ancora tempo di trattare, le priorità sono altre e Manolas, pur importantissimo, non è incedibile. Considerando l'interesse di United e Arsenal in Inghilterra, saranno mesi caldi. E pazienza se per i tifosi il greco è diventato un simbolo e un idolo per le sue lacrime la notte col Barcellona ma anche le camminate sotto la curva e un atteggiamento sempre disponibile.

Pellegrini invece gioca in casa, a Roma vuole vivere e nella Roma vuole giocare. Nel 2018 è diventato grande, adesso aspetta di legarsi per sempre alla Roma. Vorrebbe ridiscutere lo stipendio e togliere la clausola, ma anche per lui ci sarà da aspettare. All'Olimpico sono venuti a vederlo Manchester United, City, Liverpool e, sembra, anche il Psg, che lo vedrebbe bene al posto di Rabiot.