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La Gazzetta dello Sport

Mancini: “La squadra è giovane e ha un futuro”. Lancia Tonali e Zaniolo

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Non ci sarà rivoluzione ma solo un rinnovamento: "Devo inserire con più continuità chi ha giocato meno con noi"

Redazione

La parola è ripartenza. E ripartire è sempre un po’ ricostruire, rinnovare. I dubbi, scrive Andrea Elefante su La Gazzetta dello Sport, sono alle spalle, ora Roberto Mancini non dissimula neanche più il fatto di averne avuti sul suo futuro in panchina, dopo lo sprofondo del mancato Mondiale: "Quando gli obiettivi più vicini sono a due o quattro anni, uno può pensarci. Ma vincere con la Nazionale è così bello che vale la pena aspettare".

Mancini ha sempre raccomandato alla squadra di divertirsi e trova affascinante poterglielo richiedere in partite come le prossime. Non tanto quella con l’Argentina - quasi esclusiva dei campioni d’Europa - ma quelle contro Germania e Inghilterra in Nations League: "Il nostro è il girone più duro, ma può essere divertente affrontare avversarie così forti. Soprattutto se ci presentiamo con qualche giovane inserito nel gruppo".

Eccolo, il progetto di ricostruzione. Non è una rivoluzione, "perché cambiare tutta la squadra non si può e se ho fatto giocare più o meno gli stessi dopo l’Europeo non è stato per riconoscenza, ma perché questa è una squadra giovane. Devo inserire con più continuità chi ha giocato meno con noi".

Dunque le prossime partite saranno anche di Meret e di Cragno, perché non c’è da pensare a un dopo Donnarumma, ma da studiare un dopo Sirigu sì. Quelle di Calabria, che giovanissimo non è più, ma in azzurro da quando ha debuttato si è visto solo in cinque spezzoni. E soprattutto di Tonali, consacrato da questa stagione anche come pretendente a uno dei tre posti da titolare nel centrocampo azzurro.. Saranno le partite di Zaniolo, che Mancini chiamò in Nazionale quando non aveva debuttato in A, senza aver visto ripagata tanta fiducia da un giocatore al quale chiede di sapere giocare molto di più, e meglio, con la squadra.