Zaniolo era il predestinato del calcio italiano. Mancini l’ha convocato nel settembre 2018, a 19 anni, senza che avesse giocato un minuto in campionato: aveva ragione il c.t., i suoi strappi potenti e irresistibili erano da fuoriclasse, al diavolo l’età, scrive Fabio Licari su La Gazzetta dello Sport. Chiesa, se non il migliore all’Europeo, è stato il più devastante e squilibrante per gli avversari, con quelle entrate a testa bassa, in dribbling veloce, verso la porta, indecifrabili. Zaniolo ha 23 anni, Chiesa ne ha appena compiuti 25, sono il futuro della Nazionale ma hanno rischiato di essere il passato.
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Mancini disegna l’Italia. Chiesa.Zaniolo, inferno e ritorno
La loro storia è stata spezzata da infortuni gravissimi. Zaniolo è uscito due volte in lacrime: la prima il 13 gennaio 2020 in Juve-Roma, quindi, dopo il recupero, il 7 settembre in Olanda-Italia. Sempre rottura del legamento crociato. Poteva essere la fine. Due anni dopo, il 10 gennaio 2022, di nuovo un Juve-Roma, come fosse una maledizione, è toccato a Chiesa: quella sera il legamento crociato del bianconero ha fatto crac, e i tempi pericolosamente lunghi del rientro facevano temere il peggio. Oggi quei due sono qui, in azzurro, più forti di tutto, e l’Italia che riparte non può che affidarsi a loro, forse la “meglio coppia” d’esterni d’Europa. Chiesa ha cifre da veterano: 38 presenze e 4 gol. Zaniolo è a quota 9 gettoni (ma già 2 reti).
Diversissimi però Zaniolo e Chiesa. Il romanista incarna l’immagine del “bad boy”, del campione bello e maledetto che rischia di disperdere il patrimonio regalato da mamma e papà. Un fisico possente, forse troppo per le ginocchia, un’accelerazione in corsa mai vista, ma anche qualche atteggiamento un po’ così, non gradito dagli allenatori. Mancini gli ha fatto capire che le ultime “uscite” rischiavano di compromettere l’azzurro.
Zaniolo e Chiesa sarebbero perfetti per il 4-3-3 di Mancini, ai lati di un tridente con al centro Scamacca o Raspadori. Se non vogliamo scomodare i paragoni storici con le grandi coppie del passato – Ribery e Robben –, non sembra sacrilego paragonarli almeno a Gnabry e Sané. Con Chiesa attaccante di sinistra e Zaniolo che parte da mezzala destra, il ruolo che originariamente il c.t. considerava ideale per lui, per poi avanzare da ala destra. Non è detto che giochino tutt’e due domani in Albania, domenica c’è anche l’Austria, poi il futuro.
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