Non ci sarebbe bisogno di dirlo, sottolinea Giovanni Malagò, ma lo dice: "Se questa cosa dovesse andare avanti sarebbe non solo del tutto inelegante, ma anche profondamente sbagliata". Non è più tempo di essere politically correct, nemmeno per il presidente del Coni, che in queste vesti subisce il blitz dell’operazione Abete, scrive Alessandro Catapano su "La Gazzetta dello Sport". "Basta vedere le considerazioni anche sui media – aggiunge –: è l’unico caso in cui sono tutti d’accordo sul fatto che non sia una cosa giusta". Ma il progetto avanza, ieri la Lnd ha completato la raccolta delle firme dei 90 delegati assembleari, entro mercoledì arriveranno quelle di Arbitri e Calciatori. Tommasi risponde agli strali di Malagò: "Se non si riesce perché non si riesce, se si prova perché si prova, se si fa perché si fa, se non si fa perché non si fa...". Da commissario della Lega di A, Malagò naviga altri mari in tempesta: "La Serie A in radio? Non credo, ma il 22 maggio bisognerà prendere con coraggio una decisione, spero all’unanimità. Andare avanti senza risposte oltre quella data, sarebbe da incoscienti. L’appello di Mediapro? Andiamo fuori tempo massimo".
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Malagò su Figc e diritti tv: “Il 22 si decida”
Il presidente del Coni, attuale commissario della Lega di A, subisce il blitz dell’operazione Abete: "Se questa cosa dovesse andare avanti sarebbe non solo del tutto inelegante, ma anche profondamente sbagliata"
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