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Maitland-Niles, con l’Arsenal è vicino il braccio di ferro

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Manca l’intesa sulla formula: tra diritto e obbligo di riscatto, ballano 5 milioni. Intanto il terzino non ha più il Covid

Redazione

Non siamo ancora al braccio di ferro come per Xhaka, ma di certo Roma e Arsenal devono ancora trovare la quadratura del cerchio intorno a Maitland-Niles, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. E la cosa un po’ stride, perché due giorni fa sembrava tutto fatto, con il terzino inglese già in procinto di trasferirsi in giallorosso. E invece qualche problema c’è, ovviamente sulla formula, che è poi lo scoglio con cui la Roma dei Friedkin si sta imbattendo da più di un anno. La situazione I due club hanno trovato l’accordo sul prestito di sei mesi, da gennaio a giugno prossimo, per una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 750mila euro. Poi, però, manca la seconda parte e cioè l’intesa sul prosieguo. Altro ostacolo, poi, il prezzo di acquisto con i Gunners che sembrano fermi sui 15 milioni mentre la Roma è arrivata a offrirne dieci. Mentre lo stesso Maitland-Niles si è finalmente negativizzato, aspetta un segnale, la classica fumata bianca, che dovrà però arrivare dall’accordo tra i due club. In estate, infatti, Roma e Arsenal hanno «battagliato» a lungo intorno al nome di Xhaka, che era stato individuato da Mourinho come il rinforzo ideale per il suo centrocampo. La Roma, però, non è mai arrivata ad offrire come base fissa più di 15 milioni di euro mentre l’Arsenal non è mai voluta scendere dalla valutazione di 20 milioni. C’era una differenza di 5 milioni, esattamente come c’è anche oggi. Sperando solo che il finale, stavolta, sia diverso.