(Gazzetta dello Sport - L.Calamai)Venti milioni di utile nel mercato estivo e una squadra che strappa ai suoi tifosi il coro: «Vinceremo lo scudetto». La Roma ha voltato pagina. Ha finalmente un allenatore «normale », un giusto mix tra vecchi campioni e giovani talenti e l’entusiasmo di chi è arrivato in giallorosso in cerca di rivincite. Il 3 a 0 rifilato al Verona si somma al debutto vincente di Livorno. Due indizi che non fanno ancora una prova ma che testimoniano di come la creatura di Garcia abbia tutto il diritto di partecipare al giochino: «C’è qualcuno in grado di infastidire la Juve?». Del resto, i numeri di questo avvio di campionato sono da paura: cinque reti fatte, zero subite, un possesso palla da grande squadra. Contro il Verona (che pure una settimana fa ha seccato il Milan) la banda Garcia chiude con sedici conclusioni nello specchio della porta difesa da Rafael (il migliore degli ospiti) e dieci tiri di poco fuori. Un bombardamento. Il tutto dentro una gestione di gara piena dimovimenti interessanti con capitan Totti a fare da punto di riferimento per i compagni. Un po’ centravanti boa, un po’ tuttocampista. Uno spettacolo. La proprietà giallorossa farà bene a rinnovare presto il contratto all’uomo simbolo di questa nuova, ambiziosa, Roma.
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Maicon + Pjanic + Ljajic: è Roma da spettacolo
(Gazzetta dello Sport – L.Calamai) Venti milioni di utile nel mercato estivo e una squadra che strappa ai suoi tifosi il coro: «Vinceremo lo scudetto».
IL BUNKER I giallorossi impiegano un tempo a prendere le misure a un Verona che si difende con ordine con nove uomini dietro la linea della palla e il solo Luca Toni libero di stare davanti. Nel tentativo, quasi sempre inutile, di far uscire i suoi compagni dal bunker. La prima frazione finisce sullo 0 a 0 solo perché il giovane e fumoso Florenzi si mangia un gol già fatto e perché il portierino Rafael si oppone con bravura a un paio di siluri dalla distanza di Totti e Strootman. Un altro bel pilastro in mezzo al campo. Poi, dopo otto minuti della ripresa Garcia inserisce l’ultimo arrivato Ljajic e la Roma decolla. L’ingresso del talento serbo aumenta il potenziale offensivo dei giallorossi che tre minuti dopo vanno a segno grazie a un’autorete di Cacciatore che corregge un cross in corsa di Maicon (un’altra scommessa quasi vinta). Il muro del Verona si sgretola di colpo e se dai campo alla squadra di Garcia sei morto. I giallorossi creano occasioni da gol a raffica.
CHE SPETTACOLO E segnano due reti molto belle. La prima è un piccolo capolavoro. Pjanic controlla un pallone fuori area e di destro inventa un cucchiaio che muore alle spalle del portiere Rafael. Un gol pazzesco che farà il giro delle televisioni di tutto il mondo. Poi, il definitivo 3 a 0 lo realizza Ljajic con un pezzo classico del suo repertorio: palla controllata sulla fascia sinistra, accelerazione verso il centro del campo e destro che muore nell’angolino basso. Un numero che qualche mese fa entusiasmava Montella e che ora strappa un applauso a Garcia. Adem ha un mission complicata, riuscire a far dimenticare il fenomeno Lamela ma la partenza è promettente. Manca all’appello solo il gol di Totti. E il capitano di prova.Manon è la domenica giusta.
In compenso il numero 10 giallorosso libera due volte Gervinho (il giocatore che Garcia ha voluto a tutti i costi) davanti al portiere del Verona. Buone iniziative concluse in maniera maldestra. Ed emerge subito la differenza quanto a senso del gol tra Ljajic e Gervinho. Con queste premesse il serbo ha tutto per conquistare velocemente una maglia da titolare. Nel finale il Verona sfiora il gol della bandiera con una conclusione da fuori area di Hallfredsson che centra in pieno la traversa. Finisce con la Roma all’attacco che festeggia salutando i tifosi della curva nord (la sud era chiusa per squalifica per i buu a Balotelli durante la partita con il Napoli). A proposito, oggi se ne andrà Borriello e arriverà un altro attaccante. Un’operazione che potrebbe avvicinare ancora di più la squadra di Garcia alla zona antiJuve
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