Il Napoli batte la Roma e si conferma capolista, a più cinque sulla Juve battuta dalla Lazio e sull’Inter attesa dal derby. Punteggio pieno, otto vittorie su otto e caccia al record della miglior striscia iniziale, il dieci su dieci della Roma di Garcia nel 2013-2014. Oltre ai numeri, c’è la realtà di un Napoli che padroneggia, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport".
rassegna stampa
Napoli, magia di Insigne e ottava vittoria. La Roma s’inchina, la Juve scivola a -5
Sarri gioca un calcio che in Italia è inarrivabile e ha imparato a soffrire. Roma meglio con il 4-3-3
Il Napoli gioca un altro calcio, oggi inafferrabile per qualunque altra formazione di Serie A. È salito a un livello superiore. La circolazione di palla rasenta la perfezione, sublime il palleggio rasoterra e ad alta velocità. Il Napoli è padrone, decide il come, il quando e il perché della partita. Ha raggiunto la piena consapevolezza di sé, rispetto alle stagioni precedenti, è cresciuto nell’arte della gestione, non ha più paura o vergogna di governare i tempi morti. Fa cadere in frustrazione e prende per sfinimento chi gli si para davanti. Il gol di Insigne è stato il manifesto della circonvenzione di avversario: stordito dal pim-pum-pam dell’azione azzurra, De Rossi senza volerlo, ma travolto dagli eventi, ha servito di carambola l’assist per la rete decisiva. All’Olimpico il Napoli ha fatto largo uso di una sua classica azione: palla avanti, palla indietro, palla profonda in area, per lo più da sinistra, dove Insigne ha interpretato alla grande il doppio ruolo di fornitore di palloni e di tiratore.
Di Francesco ha affrontato il primo tempo con un 4-2-3-1 di sapore «spallettiano». Il ripescaggio non ha funzionato. De Rossi è andato sott’acqua e questa è un’indicazione utile per la Nazionale: l’Italia correrebbe grossi rischi se riproponesse il capitano giallorosso in una mediana a due, il romanista ha bisogno del sostegno di due interni. Nainggolan, nel 4-2-3-1 di Di Francesco, si è piazzato sulla trequarti, con l’intento di sporcare la regia di Jorginho. All’intervallo Di Francesco ha avuto l’intuizione giusta, è passato al 4-3-3 con Nainggolan ricollocato a centrocampo, sul centro-sinistra. La partita ha ritrovato equilibrio, la superiorità del Napoli si è stemperata. La Roma ha ritrovato identità e si è costruita un paio di occasioni che le permettono di imprecare alla sfortuna: il gran volo di Reina a deviare sul palo un’inzuccata di Fazio, la parte superiore della traversa colpita da Dzeko. Ma per quello che a lungo si è visto la vittoria degli ospiti è corretta.
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