rassegna stampa

Maestro Conte “Li abbiamo studiati. E sono stato bravo…”

(Gazzetta dello Sport – G.B.Oliviero) Non finisce qui perché è presto, perché la Roma è una bella squadra, perché il Napoli ci crede, perché l’Europa League toglierà energie.

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(Gazzetta dello Sport - G.B.Oliviero) Non finisce qui perché è presto, perché la Roma è una bella squadra, perché il Napoli ci crede, perché l’Europa League toglierà energie. Ma ci sono cose che da ieri sera hanno un senso compiuto e non solo per le dieci vittorie di fila della Juve, gli otto punti di vantaggio o il titolo d’inverno. Da un paio d’anni ci sono partite che devono dare risposte e le risposte sono sempre le stesse: la Juve vince, spesso domina, gli altri perdono. Il Milan (2-0 il 2-10-2011), il Napoli (2-0 il 20-10-2012), ancora il Napoli (3-0 il 10-11-2013), la Roma (3-0 ieri) si sono inchinati alle tremenda legge dello Stadium: quando la partita conta un po’ di più, quando il risultato indirizza la stagione, la Juve è devastante. E il suo allenatore fa la differenza. Ieri sera, per l’ennesima volta, Antonio Conte ha fatto il fuoriclasse: chiusura delle fasce, un quarto d’ora di attesa, poi una crescita sostanziale e un’attenzione maniacale sui calci piazzati. Un primo schema ha mandato Pogba a un tiro pericolosissimo. Un secondo schema ha generato il raddoppio di Bonucci. Alle allusioni sugli aiutini la Juve risponde con l’impegno in allenamento, con l’umiltà, con la voglia di vincere.

 

PREPARATA BENE  «Avevamo studiato la Roma – conferma Conte –. Se non l’avessimo fatto, sarebbero stati dolori. Ecco, un allenatore italiano stavolta è stato bravo a preparare la gara tatticamente... Noi volevamo chiudere gli spazi agli esterni della Roma, ma senza perdere la nostra pericolosità. Il mio compito è questo, altrimenti può andare in panchina chiunque. Ecco perché ci sono allenatori più bravi e meno bravi, più pagati e meno pagati». Mandato il messaggio di giornata, Conte allarga l’orizzonte: «Siamo soddisfatti ma moderatamente. Questa è solo una tappa. Gli otto punti di vantaggio non devono illuderci altrimenti può capitare di tutto. In poco tempo noi abbiamo preso 13 punti alla Roma».

VOGLIA DI VINCERE  Conte, però, conosce bene il suo gruppo e sa che nessuno mollerà: «Della Juve mi stupisce la crescita tattica: tutti partecipano sempre meglio alle due fasi di gioco». Sarà banale ma uno dei segreti è la voglia di vincere: «Questa è la mia filosofia di vita e cerco di trasferirla ai giocatori trovando terreno fertile. In Champions forse c’è stato un pizzico di presunzione nelle prime due partite. Sono straconvinto che se si fosse giocato davvero a Istanbul saremmo passati, ma anche questa delusione fa parte di un percorso di crescita». Non finisce qui, appunto. La Juve vuole crescere ancora.