Nella rivoluzione che andrà in scena tra poco nella Roma, l’altro nome importante che potrebbe avere un futuro diverso è quello di Alberto De Rossi, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. A Trigoria è un’istituzione, non fosse altro perché ci ha messo piede per la prima volta nel 1993, a soli 36 anni, chiamato all’epoca da Bruno Conti per lavorare con i baby giallorossi. Alberto partì dal basso, dai Pulcini, anche se quel suo primo gruppo (i classe 1984) era fatto anche di gente come Aquilani, Ferronetti, Corvia e tanti altri. De Rossi li aiutò a crescere e li plasmò, guidandoli per quattro anni e portandoli fino allo scudetto (a Catania) con i Giovanissimi Nazionali. Da lì il salto negli Allievi e poi in Primavera, dove è approdato nel 2003. In questi 18 anni si è anche tolto tante soddisfazioni, vincendo tre scudetti (2005, 2011 e 2016), due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane e collezionando circa 650 gare. Il suo contratto è in scadenza e il GM Tiago Pinto sta pensando a un nuovo ruolo nel club. Il supervisore del settore giovanile Morgan De Sanctis al posto di De Rossi spinge per la promozione di Fabrizio Piccareta, tecnico dell’Under 18.
La Gazzetta dello Sport
L’ultima Primavera di De Rossi. Piccareta in pole per la successione
A Trigoria il papà di Daniele è un’istituzione, non fosse altro perché ci ha messo piede per la prima volta nel 1993. Pinto sta pensando a un nuovo ruolo nel club
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