A tre settimane dal via del campionato, il gruppo delle candidate – o autocandidate – al titolo si allarga, scrive Alessandro De Calò su La Gazzetta dello Sport. Molte cose cambieranno negli equilibri di vertice e sarà più facile disegnare una griglia di partenza meglio definita. Ma chi è più avanti e chi rimane indietro, adesso, contando anche le indicazioni delle prime amichevoli, italiane, giapponesi e americane?
La Gazzetta dello Sport
Lotta per il titolo con sei candidate. E se il talismano fosse Dybala?
C’è molta curiosità attorno al Milan, il club che ha fatto uno scatto importante nel mercato, sul piano della quantità e in parte della qualità, dopo la dolorosa cessione di Tonali, l’addio di Ibra e la rinuncia a Brahim Diaz. La scommessa è interessante, soprattutto in prospettiva. Gli investimenti fatti sul rilancio di Pulisic e Loftus-Cheek oltre che sulla crescita dei vari Chukwueze, Reijnders, Okafor, Musah e Romero sembrano destinati ad avere un buon riscontro, in futuro, anche sul piano economico. Anche il cantiere aperto della Juventus testimonia una certa continuità con la passata stagione di Allegri ma ci sono diverse note positive: l’impatto di Weah junior, la brillantezza di Chiesa, la solidità di Locatelli, la qualità di Miretti e di altri giovani che crescono bene. Con le sue imperfezioni l’Inter, vista in Giappone contro Ronaldo, è allineata ai vecchi pregi e difetti: produce un’infinità di palle gol e le butta quasi tutte via. Serve un killer d’area, Lukaku sarebbe stato perfetto, Balogun potrebbe funzionare.
Non c’è un favorito chiaro per lo scudetto anche se il Napoli, per forza, è in prima fila. Ha perso Spalletti, Giuntoli e Kim ma la squadra era una macchina perfetta e Garcia può continuare ad alimentarla. In passato, grandi squadre come l’Ajax di Cruijff o il Milan di Van Basten avevano continuato a vincere dopo il cambio di panchina. Certo restano le incognite su Osimhen, per lo tsunami che potrebbe scatenare il rebus Mbappé (con possibili riflessi anche su Leao e la sua clausola da 175 milioni).
Sul piano dei campioni d’Italia, per ora, terrei Inter e Juve. Subito dietro il Milan, che sta un filo davanti a Lazio e Roma. Nonostante le frizioni interne, Sarri e Mou si sono mossi e faranno altri passi avanti. Ogni scudetto ha il suo campione-talismano. L’Inter aveva Lukaku, il Milan Leao, il Napoli Osimhen e Kvaratskhelia. Perché Dybala non dovrebbe almeno provarci?
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