Si riparte da lì, dalla finale di Champions persa lo scorso primo giugno in Inghilterra. Anche se poi la piccolo Boras Arena non è certo Wembley e le emozioni di un Elfsborg-Roma qualunque non possono certo valere quelle di Borussia Dortmund-Real Madrid, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Ma probabilmente per Mats Hummels sarà lo stesso, perché in cuor suo ha una grandissima voglia di tornare a giocare. E lo farà proprio domani, in Svezia, in una gara europea, che poi è il suo giardino di casa, essendo stato votato nella scorsa stagione come miglior difensore della Champions League. In Europa il tedesco ha giocato 115 partite, più di qualsiasi altro giallorosso. Di queste 25 sono arrivate proprio in Europa League (le altre 90 in Champions), in cui ha segnato anche 2 reti (a Liverpool e Karpaty Lviv) ma dove si è spinto al massimo ai quarti di finale. Ecco, forse da questo punto di vista è più la Roma che può insegnare qualcosa ad Hummels che non viceversa, visto che i giallorossi arrivano da 4 semifinali consecutive (di cui una di Conference). Per spingersi ancora lì in fondo e magari guadagnarsi la terza finale in 4 anni la Roma ora si affiderà proprio alla sua esperienza. L'estate l'aveva passata ad allenarsi da solo, che per quanto uno ci metta un po' tutto se stesso è sempre difficile tenersi in forma davvero. E infatti il tedesco ha avuto bisogno di un lungo periodo di rodaggio per rimettersi in riga dal punto di vista atletico. Rodaggio che però si è concluso proprio in questi giorni, con Hummels pronto a giocare la sua prima partita in giallorosso.
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L’ora di Hummels: il tedesco è pronto. La Roma si affida al totem europeo
"Crazy start", aveva commentato subito dopo l'esonero di Daniele De Rossi. Già, ma poi è arrivato Juric, che è uno che gioca con la difesa a tre, un meccanismo che Hummels non ha poi usato tantissimo in carriera, ma a cui si è adattato proprio in queste ultime due settimane. Così Mats quasi sicuramente domani sarà al centro della difesa giallorossa, con ai suoi fianchi Hermoso a sinistra e uno tra Mancini (che però ancora non sta benissimo) e Ndicka a destra. Sarà l'esame generale per capire a che punto sta fisicamente, perché poi se andrà tutto bene non è detto che non possa essere ripetuto anche domenica a Monza. "Il momento di Hummels arriverà il prima possibile - ha detto Ivan Juric prima di Roma- Venezia, sabato scorso -. Deve ritrovare la condizione e sta lavorando tanto per riuscirci". Gia, ma adesso servono anche le partite. E quel carico di esperienza internazionale a cui la Roma non può rinunciare. Perché dopo il pareggio in casa contro l'Athletic Bilbao non vincere in casa della più debole delle altre 7 avversarie europee sarebbe un vero peccato. E renderebbe il percorso nella coppa più difficile del previsto. L'ora di Hummels è arrivata, ora tocca a lui.
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