rassegna stampa

L’omicidio di Ciro: «Processate De Santis»

Cinque i capi d’accusa: omicidio volontario, tentato omicidio, rissa aggravata, lesioni volontarie, porto d’ami abusivo e lancio di materiale esplosivo

Redazione

Il passaggio è molto più simbolico che sostanziale. Ma tant’è: 293 giorni dopo la morte di Ciro Esposito, 346 dopo il suo ferimento, per Daniele De Santis è scattata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Roma. Non c’era dubbio alcuno in merito: ora la palla passa al gup, che il 28 aprile esaminerà la richiesta. Cinque i capi d’accusa: omicidio volontario, tentato omicidio, rissa aggravata, lesioni volontarie, porto d’ami abusivo e lancio di materiale esplosivo. Ma «Gastone» non è l’unico a viaggiare verso il rinvio a giudizio: sono infatti accusati di rissa aggravata anche Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, i due tifosi napoletani (feriti anch’essi dagli spari) che insieme con Ciro Esposito si scagliarono contro De Santis. Stralciate invece le posizioni di altri 4 ultrà romanisti che avrebbero aiutato De Santis.

RICOSTRUZIONE - Negli atti di fine indagine, c’è la ricostruzione. Il festino a base di sesso e coca di De Santis, poi l’assalto al bus dei napoletani e la... «risposta»: Ciro, insieme con Gennaro Fioretti, Alfonso Esposito e Adriano Cammisa, è il primo a raggiungere Gastone. I loro telefonini, secondo il rapporto Digos, sono in contatto con quelli di alcuni ultrà della curva B del San Paolo, tutti con precedenti penali. Poi lo scontro, fino ai colpi sparati da terra da De Santis.