Le barriere stavolta erano solo quelle che la Roma piazzava sulle punizioni del Real Madrid. Ma allora si può davvero. Ma allora è possibile riassaporare l’Olimpico, la curva Sud con un colpo d’occhio degno, senza il blu dei seggiolini a infiammare gli occhi e l’anima. E poi le urla a ogni folata di Salah, i fischi a Ronaldo, gli applausi a cuore pieno a fine primo tempo per una Roma che è tornata a coinvolgere, quelli a fine partita nonostante una sconfitta che ha un retrogusto pure un pizzico dolce, se mai dolce può essere un k.o. Senza striscioni, poche bandiere, è la fetta di stadio tra il cuore della Sud e la tribuna Monte Mario a trascinare il resto dello stadio: l’Olimpico ci è riuscito, per una volta.
rassegna stampa
L’Olimpico si riempie e fa festa: squadra applaudita
Le barriere stavolta erano solo quelle che la Roma piazzava sulle punizioni del Real Madrid. Ma allora si può davvero. Ma allora è possibile riassaporare l’Olimpico, la curva Sud con un colpo d’occhio degno, senza il blu dei seggiolini a...
Non c’erano i gruppi organizzati ma c’erano tifosi della Roma, pure loro, pure con le barriere in curva. Sulle quali va registrato un intervento del Prefetto Franco Gabrielli: «Credo che debbano essere eliminate», dice. Un’apertura mai così netta, a fronte di una puntualizzazione necessaria: «Per farlo bisogna che i tifosi rispettino le regole, abbiamo intrapreso un percorso che spero porti a una fruibilità diversa dello stadio. Le barriere sono una triste medicina rispetto a una malattia da debellare».
Il problema vero ieri ha riguardato le file lunghissime agli ingressi. «Ma con i tifosi è un’altra storia», ha sorriso Nainggolan. E Walter Sabatini ha rinforzato la tesi: «Era tanto che non vedevamo uno stadio così. E così deve essere».
(D. Stoppini)
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