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La Gazzetta dello Sport

Lo stile Ranieri: calcio sincero e sostanza pura

Lo stile Ranieri: calcio sincero e sostanza pura - immagine 1
Il tecnico giallorosso ha riportato la squadra sulla retta grazie al suo modo di allenare unico
Redazione

Sir Claudio, ovvero l'allenatore di un certo livello più sottovalutato d'Italia. Ben pochi, a bruciapelo, lo inserirebbero fra i nostri tecnici top. Eppure lo è, ripercorrendone la carriera quasi quarantennale. E non soltanto per l'inarrivabile trionfo in Premier col suo Leicester. Certo, la carriera di Ranieri sembra un ciclico "molto su e molto giù" fra notevoli imprese ed esoneri brucianti. Ma anche Ancelotti, per dire, non ha fatto faville alla Juve, al Napoli o all'Everton. Non parliamo di un Mourinho, per fare un altro esempio. Anche il rivoluzionario Sacchi ha nel curriculum cadute amare, insieme a successi che hanno fatto la storia. Perfino il sommo Guardiola si trova al momento in picchiata. Come scrive Franco Arturi su La Gazzetta dello Sport, Ranieri ha punti di forza unici nel suo curriculum, a cominciare dal fatto che è stato fra i primi tecnici italiani ad andare all'estero e rimanerci per molti anni: Spagna, Inghilterra, Grecia, Francia. Ottenendo globalmente stima e successi. Ciò significa che il romano del Testaccio, che ha scelto Catanzaro e la Calabria come seconda patria, non ha niente di provinciale. Ranieri, dal punto di vista tecnico, non risulta schierato. Cioè non possiamo inserirlo né fra i giochisti né fra i risultatisti. Tutto quello che non è catalogabile ci spiazza, viene poco digerito e reclamizzato. Ma non è colpa di Claudio se il suo è un calcio onesto, sincero e non si appoggia a proclami e teorizzazioni spinte. Ranieri non è personaggio? Qualcuno dovrebbe spiegare il significato ultimo di questa attribuzione. Certo, ben pochi ricordano sparate memorabili dalla bocca del tecnico della Roma, ma le sue conferenze stampa, ancora oggi, a 73 anni, sono piene di calcio. I veri fuoriclasse della panchina sono questo, non altro.