rassegna stampa

Lo scippo Falcao firmato Andreotti e la frenata su Totti di Silvio e Moratti

Andreotti, negli anni di massimo splendore politico, indusse il presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli a stracciare il contratto con l’Inter firmato dal fuoriclasse brasiliano dopo lo scudetto vinto in maglia giallorossa

Redazione

Nonostante l’alta velocità abbia agevolato gli scambi Nord-Centro così che puoi pranzare a piazza di Spagna e cenare in piazza Duomo senza affanni da aeroporto, i poli italici non si attraggono. Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", il dispettoindimenticabile resta lo "scippo di Falcao". Il divino GiulioAndreotti, negli anni di massimo splendore politico, indusse il presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli a stracciare il contratto con l’Inter firmato dal fuoriclasse brasiliano dopo lo scudetto vinto in maglia giallorossa. Bastò una telefonata nella quale il leader della DC invece di parlare di Falcao chiede a Fraizzoli come va la sua azienda produttrice di divise assai apprezzate nei ministeri e nelle caserme... Lo stesso Andreotti si cucì sul petto la medaglia: "Il caso Falcao? Diciamo che me ne sono interessato da tifoso e si è risolto".

Sia Berlusconi che Moratti, in tempi successivi, hanno cercato di ingaggiare FrancescoTotti fermandosi però dinanzi alla «romanità» del genio giallorosso. Re Silvio, che aveva portato via da Roma nel 1987 Carlo Ancelotti, che pure era il capitano della squadra, capì che il legame di Totti con la città era troppo viscerale. Stessa considerazione, a malincuore, la fece MassimoMoratti che si accontentò di ingaggiare un altro protagonista del terzo scudetto, Omar Batistuta.