rassegna stampa

l’Inter ha lanciato un segnale. Ora è più vicina a Juve e Roma

Certo, Vidic da solo non basta. Per alzare ancora l’asticella Mazzarri ha bisogno di qualità. Quella che dovrebbe arrivare da Kovacic ed Hernanes nella partenza del gioco e da Palacio nella fase conclusiva.

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Ci sono dei giocatori che cambiano il dna di una squadra. Nemanja Vidic è uno di questi.

Il suo carisma, la sua faccia cattiva nel contestare anche un fallo a metà campo, l’abilità con la quale ha realizzato il gol che ha messo in ginocchio la Roma fanno parte da sempre del suo ricco bagaglio professionale.

«Armi» che il campione serbo, uno nato vincente, ha messo a disposizione dell’Inter con l’entusiasmo di un ragazzino. Mazzarri, che sa cogliere al volo le occasioni giuste, ha disegnato la sua nuova creatura intorno a questo totem. Grande aggressività in ogni angolo del campo (il timido Guarin è andato a recuperare un pallone nella metà campo avversaria al 94’), attenzione alla fase difensiva (i nerazzurri hanno chiuso il ciclo di tre partite incassando solo un gol) e tanta voglia di inviare un «messaggio» a Totti e compagni che, tra poche settimane, saranno rivali per la corsa alle prime tre piazze. Il segnale è arrivato forte e chiaro: l’Inter probabilmente non è ancora da scudetto ma, di sicuro, non è lontana anni luce da Juve e Roma. Come nell’ultimo campionato. 

Certo, Vidic da solo non basta. Per alzare ancora l’asticella Mazzarri ha bisogno di qualità. Quella che dovrebbe arrivare da Kovacic ed Hernanes nella partenza del gioco e da Palacio nella fase conclusiva. Se l’Inter riuscirà a fondere velocemente queste due anime (temperamento più tecnica) allora il nuovo presidente Thohir avrà un ottimo «prodotto» da proporre sui mercati mondiali. A proposito, l’intrigante estate nerazzurra dovrebbe convincere il magnate indonesiano a chiudere velocemente gli acquisti di Medel e Osvaldo. Guarda caso, un altro guerriero e un altro elemento di qualità, a conferma del doppio binario sul quale l’Inter sta lavorando per ricostruire una squadra da titolo. Due pedine giuste per chiudere il mosaico che Mazzarri ha in testa. 

E la Roma? L’infortunio di Castan è più fastidioso della sconfitta anche se ieri ha debuttato Astori, un difensore importante. La squadra di Garcia è apparsa lenta e prevedibile nello sviluppo del gioco. Sono mancati gli strappi di Gervinho. E Iturbe, un altro capace di accelerazioni brucianti, è ancora lontano dalla condizione fisica migliore. Niente processi, è solo questione di tempo. La Roma era e resta la prima alternativa alla Juve nella corsa allo scudetto.

Piuttosto, la Guinness Cup ha confermato una volta di più quanto sia importante, anzi decisivo, Francesco Totti per dare concretezza alle idee tattiche di Garcia. Il capitano giallorosso, insomma, è ancora il migliore acquisto.