rassegna stampa

L’infinito Totti cerca un record da dieci e lode

In principio fu amarezza. Tanta, se si pensa che delle prime 10 stracittadine ufficiali giocate, ne perse 7 e ne pareggiò 3. Poi la ruota è girata e così Francesco Totti si appresta a vivere il 40° derby della sua carriera con un bottino di 13...

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In principio fu amarezza. Tanta, se si pensa che delle prime 10 stracittadine ufficiali giocate, ne perse 7 e ne pareggiò 3. Poi la ruota è girata e così Francesco Totti si appresta a vivere il 40° derby della sua carriera con un bottino di 13 vittorie e 15 sconfitte. D’altronde, quasi 21 anni di sfide con la Lazio rappresentano quasi una storia nella storia, cominciata con un k.o. (6 marzo 1994: 0-1) e arrivata alle soglie di un nuovo record solitario, uno dei pochi che manca al capitano della Roma: quello dei gol nel derby.

DELVECCHIO E DA COSTA Nell’Olimpo dei cannonieri principi in campionato, per ora Totti – a quota 9 reti – resta primo a pari merito con Delvecchio e Da Costa (che ne ha altri due a bilancio in Coppa Italia). Motivo in più per accaparrarsi in solitario un altro trono, magari da celebrare con una maglia o un’esultanza stile vecchi tempi.

MAGLIE E GAG I derby di Totti, in fondo, sono entrati nella storia anche per questo. Per l’esibizione di quelle scritte «Vi ho purgato ancora» (dedicato ai laziali) e «6 unica» (dedicato all’allora fidanzata Ilary), come per la corsa ad afferrare una telecamera per far finta di riprendere un Olimpico impazzito di gioia giallorossa subito dopo un gol. Una cosa è certa: gli anni hanno portato in dote a Totti una lucidità nella gestione del derby che probabilmente la gioventù non presupponeva. Il romano e romanista che era in lui, a volte, lo portava a sentire la sfida in un modo speciale, esagerato, che in qualche modo finiva per limitare il suo talento. L’esperienza ha portato a smussare anche questo limite, nonostante la Lazio – ora e sempre – per lui non sarà mai un’avversaria come tutte le altre.

LUI E DESTRO Ma occhio alle sorprese, perché Garcia stavolta sembra davvero tenere tutti sulle spine, e così anche Destro – a dispetto di radio mercato che lo vorrebbe sedotto dall’ipotesi Milan – si gioca le sue carte per una resurrezione da santificare nel giorno (per i romanisti) più importante di tutti. Per questo non è da escludere neppure che lui e Totti, al posto della staffetta, possano convivere una volta di più. Forse l’ultima, forse la prima di un nuovo corso. Ma meglio non correre troppo. Oggi è giorno di derby. Tutto il resto, per una volta, conta davvero poco.