Tutti abbiamo un luogo della memoria dove ritornare quando il presente morde il cuore, scrivono Filippo Grimald e Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. La sensazione forte è che per Goran Pandev e José Mourinho quel luogo sia lo stesso: i mesi interisti in cui in coppia conquistarono un “Triplete” che nel calcio italiano resterà indimenticabile. Ecco, proprio adesso che Genoa e Roma – tra infortuni e positività al Covid – sono costretti a leccarsi le ferite, l’attaccante e l’allenatore, a undici anni di distanza da quei giorni in cui si arrampicarono in cima all’Europa, devono ritrovare la verve dei giorni migliori. A fare da ponte a quel rapporto, poi, stasera ci sarà Andriy Shevchenko, all’esordio sulla panchina del Genoa e attaccante (prima malinconico, poi comprensivo) del Chelsea dello Special One. Non è un caso, in fondo, che sia proprio l’allenatore ucraino a santificare la presenza del macedone nella squadra titolare. "Goran è una persona fantastica e sta lavorando benissimo, è molto disponibile. Ora valuteremo bene la situazione", spiega Shevchenko. Ma è assai probabile che in una squadra priva di Destro e Caicedo sarà il macedone (che ha sfidato il proprio allenatore all’ultimo Europeo) a guidare l’attacco genoano, memore dei 3 gol segnati in 27 gare fatte nell’Inter di Mou. Shevchenko ha poi ribadito la sua stima nei confronti di Mourinho: "Con José ho un buonissimo rapporto. Lo stimo come persona. Quando giocavo lui era sempre molto chiaro: in campo va chi sta meglio e io purtroppo avevo avuto tanti problemi dopo il mio arrivo al Chelsea". E poco importa che la sua prima sfida al tecnico portoghese (agosto 2003, finale di Supercoppa europea a Montecarlo) sia stata decisa da un suo gol (Milan-Porto 1-0). Altri tempi, altre storie. Per parte sua, i problemi non mancano neppure allo Special One. Dopo aver ricambiato le belle parole di Sheva, si è intristito per le assenze. "Non so se giocheremo a tre o a quattro in difesa. Il lavoro che abbiamo fatto durante la settimana va nella spazzatura. Non ci sono dubbi. Quello che abbiamo provato e allenato, sia per l’attacco che per la difesa, lo abbiamo perso col forfeit di un giocatore importante come Cristante. Con tanti altri problemi che abbiamo, ad esempio tre terzini sinistri tutti fuori, dobbiamo trovare soluzioni. C’è gente che si deve “sacrificare” giocando in posizioni diverse e si deve adattare. È un momento di difficoltà".
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