Da quel 4 maggio in cui la Roma, a sorpresa, ha annunciato l’arrivo di José Mourinho sulla propria panchina, il profumo della storia che il portoghese trascina con sé ha fatto venire l’acquolina in bocca a tutti i tifosi giallorossi. A 44 giorni di distanza dalla epifania di ritorno dello "Special One" nella nostra Serie A, l’impressione è che le attese siano tutte giustificate, ma che cominci anche a serpeggiare una comprensibile voglia di materializzare le speranze, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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La Gazzetta dello Sport
L’entusiasmo portato da Mourinho va alimentato
Comincia a serpeggiare tra i tifosi una comprensibile voglia di materializzare le speranze di mercato
Il club fa filtrare che, prima del ritiro fissato per il 6 luglio, due caselle dovranno essere coperte: il portiere e il regista, con Rui Patricio e Xhaka candidati ormai di lungo corso.
Certo, tutti sono a conoscenza che le sofferenze del bilancio e le difficoltà nel piazzare gli esuberi non siano evaporate con l’arrivo di Mourinho, ma se il calcio è anche un moto dell’anima, pensiamo si stia avvicinando il tempo in cui occorrerà dare retta alle ragioni del cuore.
Il bivio dei Friedkin è scivoloso, perché la fretta porta in dote rischi, ma la Roma, grazie a Mou, ha voglia di sognare. E volere, a volte, può trasformarsi in potere.
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