La Roma è a caccia di rinforzi anche per il reparto avanzato per affiancare Dovbyk con un giocatore in grado di garantire un buon numero di gol e affidabilità. Tra i nomi nel mirino c'è senza dubbio Nikola Krstovic, gioiello del Lecce di Pantaleo Corvino con cui i giallorossi hanno da sempre un ottimo rapporto. Proprio il dg dei pugliesi ha parlato a 'La Gazzetta Sportiva' del futuro del suo bomber:


La Gazzetta dello Sport
Lecce, Corvino avvisa tutti su Krstovic: “Via al nostro prezzo”
A questo giro toccherà a Nikola Krstovic andare via. "Vedo che ci sono attaccanti che hanno fatto meno gol di Krstovic che vengono valutati 35-40 milioni. Nikola lo scorso anno ha fatto 12 reti (una in Coppa Italia, ndr) e servito sei assist: come numeri è l’ottavo attaccante che gioca in Italia. Quindi chi lo vuole deve tenere conto di questo. Noi faremo di tutto per accontentare il ragazzo, perciò chiederemo qualcosa meno del suo reale valore, però chi compra deve anche capire le esigenze del Lecce".
In attacco è arrivato il 17enne Camarda che domani farà le visite. "Dico solo una cosa: di Camarda non bisogna tenere conto dell’età. Per me la qualità non ha età".
Di Francesco arriva da due retrocessioni: la vostra non è una scelta rischiosa? "Per me questo è un aspetto relativo: conta la qualità di un allenatore e Di Francesco ce l’ha. Lui desidera rifarsi, la sua voglia e il suo entusiasmo mi hanno spinto a proporlo alla società e poi a condividere con la proprietà questa scelta".
Che cosa pensa di un mercato fatto con gli algoritmi? "Io sarò anche della vecchia scuola, sono figlio di un calcio fatto con i gettoni telefonici, però credo di essere sempre al passo con i tempi. E dico che è l’occhio umano che fa sempre la differenza. Gli algoritmi e l’intelligenza artificiale possono essere di aiuto ed è anche giusto ricorrere alla tecnologia. Però il “fiuto” dell’uomo secondo me è ancora indispensabile".
Come fa a setacciare giocatori nei mercati più sconosciuti? "Mi avvalgo di una rete risicata di collaboratori: non mi vergogno di dire che sono solo due, uno per il settore giovanile e l’altro per la prima squadra. Il resto è fatto di conoscenze, di informatori, di relazioni che ho costruito negli anni per valutare e decidere".
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