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La Gazzetta dello Sport

Le reti, i minuti e le presenze: a Belotti servono 3 traguardi per rimanere

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Il contratto firmato a fine agosto con la Roma - scadrà il prossimo 30 giugno

Redazione

Il sorriso e la voglia di riscatto non li ha mai persi. Sono queste le certezze da cui vuole ripartire Andrea Belotti, che nei prossimi mesi si giocherà la permanenza in giallorosso, scrive Emanuele Zotti su. Il contratto firmato a fine agosto con la Roma - scadrà il prossimo 30 giugno - prevede un rinnovo automatico per altre due stagioni, solamente nel caso in cui il giocatore dovesse raggiungere determinati obiettivi. E le condizioni per far scattare il prolungamento non sono scontate: oltre ad un determinato numero di presenze, nella clausola inserita nell’accordo stipulato tra il club e il giocatore è previsto anche il raggiungimento di un minimo di minuti disputati e - soprattutto - di gol segnati. Al momento nessuno dei target è stato raggiunto. Questo vuol dire che, da gennaio, il Gallo dovrà necessariamente convincere José Mourinho a concedergli spazio e dimostrare in campo di meritarsi la conferma nella Capitale.

Per lasciarsi alle spalle la delusione per il rigore sbagliato con il Torino ed essersi infortunato proprio durante l’esecuzione del penalty, Belotti ha deciso di staccare la spina concedendosi alcuni giorni di relax lontano dall’Italia con gli affetti più cari.

Dall’inizio della sua avventura in giallorosso, l’ex Torino ha accumulato 17 presenze per un totale di 656’. In Serie A però sono soltanto 2 le partite giocate dal 1’, mentre la casella dei gol fatti non è mai stata aggiornata. Le cose sono andate meglio in Europa League, dove ha segnato le uniche 2 reti da romanista ed è stato schierato nell’undici titolare in 4 occasioni. Per sbloccarsi in campionato Belotti si era voluto assumere la responsabilità di tirare un rigore pesantissimo contro il Torino: una scelta coraggiosa ma che non lo ha premiato. Un rapporto, quello tra il ventottenne e i tiri dal dischetto, che non è mai del tutto sbocciato: su 36 rigori tirati in carriera sono 10 quelli sbagliati, con una percentuale d’errore del il 27.8%. C’è ancora tempo per addrizzare la rotta e guadagnarsi il rinnovo. Per tornare a cantare però, il Gallo deve prima svegliarsi.