Gli introiti dovuti al cammino in ChampionsLeague ha riflessi anche sulle manovre di mercato. Non sulle scelte, ovviamente, che viaggiano in maniera parallela: per capirsi, se Monchi sarà convinto di accettare un’offerta per un big, procederà in ogni caso. Ma di sicuro gli incassi europei abbassano la percentuale di necessità di fare operazioni in uscita: in soldoni sono il miglior strumento possibile per avvicinare il club al break-even.
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Le cessioni? Ora più scelta. Vale anche per Alisson
L’altra ricaduta positiva è sulla faccenda sponsor: la Roma ai quarti di Champions diventa marchio più appetibile
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E magari avvicinano un po’ più alla conferma Alisson, il cui agente ieri è stato a Trigoria. Che poi il trading sia uno strumento che la Roma utilizzerebbe anche in caso ipotetico di pareggio del bilancio, è storia altrettanto vera. Ma un conto è decidere di vendere un giocatore, un altro è farlo con la tagliola della scadenza al 30 giugno, come accaduto un anno fa per Salah, Paredes e Rüdiger. L’altra ricaduta positiva è sulla faccenda sponsor: la Roma ai quarti di Champions diventa marchio più appetibile. L’input di Pallotta ai suoi uomini è stato quello di chiudere un accordo entro l’estate, per una cifra non inferiore ai 10 milioni a stagione.
(D. Stoppini)
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