(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) «Non so come, ma alla fine secondo me la Juventus vincerà lo scudetto e la Roma arriverà terza. Però, ripeto, non saprei spiegare il perché».
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«Bianconeri da titolo. Giallorossi da rimonta»
(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) «Non so come, ma alla fine secondo me la Juventus vincerà lo scudetto e la Roma arriverà terza. Però, ripeto, non saprei spiegare il perché».
Zibì Boniek, proviamoci invece. Oppure la sua è soltanto una sensazione? «Diciamo così: rispetto al Milan bello e narciso, la Juventus ha una fame pazzesca, e questa finirà per prevalere». Bene. E la Roma perché arriverà terza? «Qui la spiegazione è meno calcistica: trovarsi a sei giornate dalla fine a quattro punti dal terzo posto nonostante dodici sconfitte, bè forse significa che ci devi andare tu. Chissà che non le basti un finale decente per centrare l'obiettivo». Vuole dire che finora il rendimento è stato indecente? «No, però al di sotto della sufficienza sì. Se la Roma avesse giocato un campionato "normale", avrebbe dieci-dodici punti in più in classifica e starebbe quasi col fiato sul collo di Milan e Juventus. (…)». Quella di Lecce ha fatto gridare allo scandalo... «Ecco, credo che quella partita sia l'emblema della stagione romanista: in campo nove undicesimi non avevano mai giocato prima al Via del Mare. Ovvio che potessero nascere difficoltà di "ambientamento". E proprio questo fattore ha rallentato la Roma. Diamole tempo, e vedrete che aggiusterà certi difetti». Allora non è tutto da buttare? «No, anzi. Io vedo ampi margini di crescita, e in tempi non così lunghi. Ho la sensazione che la Roma di Luis diventerà una grande squadra. A patto, però, che rinforzi il reparto difensivo e prenda un'altra punta». E l'allenatore? «Capisco la critica, ci sono tanti argomenti a suo discredito. Ma io ci credo: ha idee interessanti e un carisma eccezionale, altrimenti perché tutti i giocatori ne parlerebbero così bene? Dicono che non faccia la fase difensiva? Non ci credo, magari a volte la squadra non ha avuto equilibrio». Luis contro Antonio Conte? «Conte è stata una scelta diversa: giovane, ma aveva mostrato le sue qualità già a Bari e Siena. Di lui mi piace la duttilità tattica: la Juve passa dal 4-4-2 al 3-5-2, a volte anche al 4-3-3, con grande disinvoltura. Ad onor del vero, ha avuto tutto quello che chiedeva: Pirlo e Vidal, due grandissimi acquisti». Totti contro Del Piero (l'ultima volta)? «Due gestioni diverse. Totti e la Roma resteranno ancora a lungo insieme. E magari Francesco dalla prossima stagione deciderà che può fare la differenza anche dalla panchina. L'addio tanto sbrigativo a Del Piero nasce dall'età di Andrea Agnelli: così giovane che la figura di Alex gli avrebbe fatto ombra, se non avesse subito chiarito la sua posizione. E in quel modo ha dato una mano pure a Conte, consentendogli di gestirlo come voleva». Vucinic contro Osvaldo (la prima volta)? «Chi parla più di Mirko a Roma? Giocatore pazzesco, solo Dio sa come giocherà la prossima partita. Osvaldo sta facendo un buon campionato, che può diventare grande quando giocherà punta centrale». Juventus contro Roma? «Prima o poi qualcuno dovrà batterla. Lo stadio è stato già espugnato dalla Primavera...».
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