Quel gol è diventato una sigla, uno slogan, un totem: Lulic 71. Quel gol è il gol che decise la finale-derby di CoppaItalia il 26 maggio 2013. Il trionfo più importante degli ultimi anni di storia biancoceleste.
rassegna stampa
Lazio col totem Lulic per interrompere un digiuno di 3 anni
I biancocelesti non vincono dal 2013 : allora decise il bosniaco, chiave tattica di Inzaghi
Quel gol e quella vittoria, rappresentano però anche l’ultima gioia biancoceleste in un derby. Nei sei successivi la Lazio ha infatti rimediato 4 sconfitte e 2 pareggi. Un digiuno che, scrive Cieri su La Gazzetta dello Sport, comincia ad essere un po’ troppo lungo. Lulic, tra l’altro, è anche l’unico giocatore, insieme con Marchetti e Radu, che è ancora alla Lazio tre anni e mezzo dopo quella finale. Di conseguenza è anche uno dei pochi che sa come si vince un derby. Poi per Senad c’è un motivo in più per far bene con la Roma. Il derby nel derby è per lui il confronto con il connazionale Dzeko. Una sfida tutta bosniaca che va avanti ormai da anni: prima era solo con Pjanic, l’anno scorso con Pjanic e Dzeko, ora solo col centravanti giallorosso.
Lulic proverà a dare un dispiacere anche a lui, come già fece con Pjanic nella finale di Coppa Italia del 2013. Non sarà facile, anche perché è probabile che Inzaghi lo confermi terzino sinistro, ruolo che il bosniaco ha ricoperto nelle ultime due partite. Se così fosse Lulic dovrà preoccuparsi di Salah (se dovesse farcela a recuperare) o di chi lo sostituirà, piuttosto che cercare il gol. Diverso il discorso sarebbe se Inzaghi optasse invece per il 3-5-2. In questa seconda ipotesi Lulic sarebbe il quinto di centrocampo, a sinistra, ed avrebbe così maggiori possibilità di puntare la porta avversaria. Inzaghi al bosniaco non rinuncia mai: terzino, centrocampista o attaccante esterno, un posto per lui si trova sempre. Se poi c’è la Roma ancora di più. Perché ormai Lulic, in casa Lazio, è diventato sinonimo di derby.
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