Nicolò Zaniolo è diventato grande. E non soltanto perché il contratto che, compresi i bonus, supera i due milioni, è da calciatore vero. Nicolò Zaniolo è diventato grande perché da grande sono le scelte che ha fatto e che, con il supporto di società e famiglia, continuerà a fare, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". La prima: ha voluto una casa più grande per sé, la sorella Benedetta e il papà Igor, che però vivranno a La Spezia, mentre la mamma sarà quella che gli sarà più accanto. Dopo aver valutato un paio di opzioni, ha deciso di non allontanarsi troppo dall’appartamento in cui ha vissuto nel primo anno romano e, quindi, da Trigoria. Ha salutato l’Eur e ha scelto il Torrino. Ha scelto una zona dove è più semplice parcheggiare e dove la mamma non ha brutti ricordi, vista la rapina subita qualche mese fa.
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L’attico di Totti, l’amore e… Fonseca: così Zaniolo è diventato grande
Nuova casa al Torrino, il rapporto con Sara che si fa sempre più importante e i consigli del portoghese: Nicolò è tornato a brillare
Non ha preso una casa qualsiasi, Zaniolo. Ma è andato a vivere - trasloco completato qualche giorno fa - in un attico con piscina di proprietà di Francesco Totti dove, fino a due anni fa, abitava il brasiliano Alisson. L’attico, il rapporto con la fidanzata Sara che sembra sempre più importante e le dichiarazioni in cui ha detto di doversi comportare da professionista sono tutti indizi della sua crescita. Importanti, oltre ai rapporti personali, anche quelli con l’allenatore e il suo staff. Con Di Francesco, lo ha raccontato lui stesso, c’era un legame speciale, con Ranieri non è scattato il feeling, con Fonseca sta scoprendo cose di sé che non immaginava.
Ha rinunciato alle vacanze e disputato un precampionato impeccabile, eccezion fatta per quel fallo di mano non rivelato contro il Bilbao per cui ha subito chiesto scusa. In allenamento sta imparando ad usare più il corpo e a togliere un tempo al gioco. Pensa e agisci più velocemente, gli ripete. In questo, il suo proprietario di casa era il numero uno in Italia, forse al mondo. Fonseca è stato fondamentale per la rinascita di una stella esplosa all’improvviso, ma non cadente come qualcuno temeva ben prima del 10 agosto. E che spera di tornare a brillare pure in Nazionale dopo un Europeo Under 21 da dimenticare.
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