L’immagine che più lo emoziona, nell’intervista a Dazn, è quella in cui suo padre Patrick alza la Champions, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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L’appello di Kluivert: “Datemi ancora un po’ di tempo”
L'olandese: "Quando sono arrivato qui, non facevo la fase di non possesso. Andare via dall’Ajax è stato un passo enorme"
Ecco, Justin Kluivert, 20 anni, sogna di vivere presto attimi così. Ovviamente, dice, spera di farlo con la Roma, ma ammette anche “che nel calcio il futuro è tutto da scrivere”. Meglio concentrarsi sul presente e su un Fonseca da riconquistare.
Per il portoghese Kluivert è sempre stato un titolare, rispetto a Ranieri e Di Francesco è quello che più gli ha dato fiducia, tanto che fino a questo momento l’olandese ha disputato 22 partite, saltandone soltanto una per scelta tecnica. Il suo rendimento è stato altalenante: i gol (5) non rispecchiano la sua crescita, soprattutto in fase difensiva. Ma, al tempo stesso, troppe sono state le pause, piaciute poco a tecnico e compagni: “Andar via dall’Ajax è un passo enorme. La gente non capisce le difficoltà, se può ti critica. Dovete darci tempo, non credo sia chiedere troppo”.
Dovrà essere Fonseca, più di tutti, a riportarlo sulla retta via, visto che dal punto di vista tattico Kluivert riesce ad essere un equilibratore importante nel suo 4-2-3-1: “Quando sono arrivato qui ero terribile in fase difensiva, quindi mi sono focalizzato molto su questo. Nella fase di non possesso avevo molti problemi e in Italia devi saper giocare anche per gli altri: se non difendi non vai in campo. Devi dimostrare di essere all’altezza quando hai il pallone, ma anche quando devi recuperarlo”.
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