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rassegna stampa

L’altra maledizione, quella del terzino destro

LaPresse

Per anni c'è stato un vuoto a sinistra. Ora è evidente sull'altra fascia. Zappacosta deve ancora crescere

Redazione

All'inizio dell'era americana c'era la maledizione del terzino sinistro (JoséAngel, Dodò, Digne, Ashley Cole, Mario Rui), ora il problema sembra essersi spostato radicalmente sulla fascia opposta, dove Fonseca in stagione ha alternato ben cinque giocatori. L'ultimo è stato Davide Zappacosta, che a SanSiro si è reso protagonista dell'errore che ha dato il via al gol di Rebic, che ha rotto l'equilibrio a favore del Milan, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Dei tanti però Zappacosta è il "meno colpevole" di tutti: un po' perché veniva da uno stop lunghissimo, un po' perché è arrivato per mancanza di lucidità. Resta però il problema profondo, a meno che lo stesso Zappacosta non riesca a cambiare marcia, spingendo sull'acceleratore e convincendo a puntare su di lui per il futuro, andando a rinnovare il prestito con il Chelsea.

L'ultimo padrone vero di quel ruolo nella Roma è stato Maicon, in rosa dal 2013 al 2016, poi ha giocato sempre Florenzi, quasi sempre con risultati alterni: molte delle squadre lo individuavano come punto debole, mettendogli contro spesso qualcuno più forte fisicamente. Poi Alessandro ha deciso di cambiare aria, accettando il prestito al Valencia. Difficilmente per lui ci sarà futuro nella Roma, come per Rick Karsdorp, che il Feyenoord non può riscattare (8 milioni sono troppi). Altrove potrebbero finire anche gli altri: Santon non viene neanche preso in considerazione da due partite, finendo ai margini per scelta tecnica. Spinazzola invece era stato già venduto all'Inter, per tornare una volta saltato lo scambio con Politano (se dovesse riproporsi un'occasione la Roma non se la farebbe sfuggire). Anche BrunoPeres, le cui lacune in fase difensiva continuano ad essere evidenti. Roma ha bisogno di un volto nuovo.