rassegna stampa

L’accelerata di Iturbe per riprendersi la Roma

Se dovesse giocare stasera contro la Sampdoria, l'argentino centre­rebbe un doppio traguardo: le 50 presenze in Serie A (tra Ve­rona e Roma) e le cento da pro­fessionista

Redazione

Balotelli, Jovetic, Paulinho e Iturbe. Dov’è l’errore? Non c’è, semplicemente sono i quattro flop europei per la stampa sudamericana, che qualche giorno fa ha dedicato qualche articolo sparso proprio ai giocatori che in questa stagione non sono riusciti a lasciare il segno come avrebbero potuto/dovuto. Detto che per ognuno dei quattro c’è un motivo o un’attenuante, la Roma spera che Iturbe esca presto dal listone. Del resto, nelle ultime gare, da quando l’attaccante argentino è tornato dal doppio infortunio (distorsione contemporanea alla caviglia ed al ginocchio destro), si sono visti lampi di Iturbe. Intendiamoci, nulla di trascendentale, niente di ciò che ci si aspettava ad inizio stagione (considerando anche l’esborso economico della Roma per portarlo a casa), ma comunque dei passi avanti rispetto alle nuvole precedenti.

CORSI E RICORSI Del resto, la sfida con la Sampdoria per Iturbe ha un sapore particolare. Sarà perché nelle tre occasioni in cui ha affrontato i liguri, Manuel ha giocato davvero (e cioè per tutti i 90’) una sola volta, perdendo malissimo (5-0 con il Verona), mentre nelle altre due è stato utilizzato per sgoccioli di partita: 16’, nella vittoria per 2-0 la scorsa stagione (sempre con i veneti), 7’ quest’anno con la Roma, all’andata. O sarà anche perché la Sampdoria poteva essere proprio la sua prima squadra italiana, visto che i liguri furono ad un passo dal prenderlo nel 2010. «Era in scadenza e c’era conflittualità tra il club d’origine che ne deteneva i diritti ed il fondo che controllava parte del cartellino — disse la scorsa estate Sergio Gasparin, nel 2010 a.d. della Sampdoria —. Mandai Renato Favero in Ar­gentina, Iturbe giocava nel Quilmes, andammo avanti nel­ a trattativa. E ci accordammo con il club proprietario del car­tellino, il Cerro Porten?o. Ma Garrone mi disse no per i 3 mi­lioni che ci sarebbe costato».

TRAGUARDI VARI – Tra l’altro, dovesse giocare stasera contro la Sampdoria, Iturbe centre­rebbe un doppio traguardo: le 50 presenze in Serie A (tra Ve­rona e Roma) e le cento da pro­fessionista, com­prese quelle pre­cedenti con Ri­ver Plate, Porto, Cerro Porten?o e Porto B. Tra­ guardi di mini­mo spessore, ov­vio, che magari Iturbe vorrebbe sostituire con qualcosa di piu? sostanzioso. Come, magari, il poter tornare a gioire per un gol, visto che l’ultima rete dell’argentino (la terza stagionale) e? datata 20 gennaio, quasi due mesi fa, con il gol che apri? le danze nel 2­1 (ai supplementari) contro l’Empoli, in Coppa Italia.

LAMPI SPARSI -  D’altronde, Iturbe era stato tra i pochi a sal­varsi a Verona, contro il Chie­vo, almeno per l’impegno pro­fuso in campo. E ha replicato la prestazione anche a Firenze, in Coppa Italia. Im­pegno, tanta cor­sa, scatti e coper­ture difensive. Anche qui, anco­ra niente di ecce­zionale, soprat­tutto poi perche? Manuel deve im­parare a gestire e razionalizzare sforzi e corsa. E a correre qualche volta anche al­zando la testa. Dovesse riuscirci a breve, sa­rebbe un Iturbe tutto diverso. E, magari, anche in Sudameri­ca lo toglieranno da quel famo­so listone…