rassegna stampa

La vena di Danielino e la sintesi da trovare tra ragione e cuore

LaPresse

Contro il Parma il 26 maggio nell’ultima all’Olimpico De Rossi riceverà l’attestato di amore che merita. I tifosi torneranno a piangere due anni dopo l’addio di Totti e si chiuderà definitivamente un’era

Redazione

"Ho un unico rimpianto, poter donare alla Roma una sola carriera". In questa frase piena di sentimento c’è tutto il "romanismo" e l’amore di Daniele De Rossi per la maglia che è stata la sua seconda pelle. Varcò i cancelli di Trigoria che aveva appena 11 anni. La Roma è stata per lui mamma, compagna e figlia nelle tappe della sua lunga carriera. E ieri con una scelta impopolare, ha chiuso le porte alla carriera da giocatore e spalancato a De Rossi quelle della società nella vesti future che lui preferirà: dirigente o tecnico. Daniele valuterà più avanti, ora vuole continuare a giocare, si legge su La Gazzetta dello Sport.

Totti per i tifosi è stato la classe pura, il gol, la gioia, l’impossibile che diventava realtà, il sorriso e le mille esultanze diverse condite da ironia e sberleffo. De Rossi invece ha rappresentato l’anima testaccina, la volontà, la grinta, il cuore, il tifoso in campo con una sola esultanza replicata mille volte: la vena che si gonfiava dopo ogni gol suo o di un compagno. Le lancette del tempo non si fermano e la Roma in due anni ha salutato entrambi. De Rossi ieri ha mostrato i suoi marchi di fabbrica fuori campo: intelligenza, personalità, dignità, carattere e amore. E non ha lesinato messaggi duri: 1) Ha parlato di società divisa in più anime ringraziando solo il Ceo Fienga e il ds Massara e sottolineato la distanza con il presidente Pallotta e il suo consulente Baldini; 2) Pensa che la Roma stia sbagliando ed è rammaricato per non aver sentito nessuno del club durante la stagione; 3) Non affiancherà il Ceo Fienga perché ritiene in questa situazione si possa incidere poco, citando Totti. Contro il Parma il 26 maggio nell’ultima all’Olimpico De Rossi riceverà l’attestato di amore che merita. I tifosi torneranno a piangere due anni dopo l’addio di Totti e si chiuderà definitivamente un’era.