Buonsenso e attenzione, ma anche normalità, per quanto possibile. Sono queste le parole chiave a Trigoria. In un momento delicatissimo per tutto lo sport italiano, anche a Trigoria il livello di attenzione è altissimo. Ridotte al minimo, in questi giorni, le presenze a Trigoria e nella sede dell’Eur. Non si può mangiare all’interno degli spogliatoi, tutte le fasciature e i cerotti devono essere smaltiti in appositi cestini, bisogna sempre lavare le mani e non toccarsi gli occhi: sono stati installati dei distributori di gel igienizzante e ogni calciatore ha materiale personalizzato, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Sconsigliati i contatti con i tifosi, se mai dovessero presentarsi al Bernardini. In un clima surreale la squadra riprenderà a lavorare per la trasferta di giovedì a Siviglia. Per il momento non ci sono indicazioni per una chiusura degli spalti ai tifosi romanisti: partiranno in 500, voli permettendo. Se poi le autorità spagnole dovessero decidere di far giocare a porte chiuse, è probabile che si procederà al rimborso per chi ha acquistato il biglietto.
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La trasferta di Coppa con il coronavirus: squadra isolata, però tifosi in partenza
Trigoria e sede dell'Eur blindate. Al momento confermata la trasferta spagnola
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