Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

La Gazzetta dello Sport

La svolta buona? L’Inter attacca per ripartire, la Roma prova a fare la grande

La svolta buona? L’Inter attacca per ripartire, la Roma prova a fare la grande - immagine 1
Inzaghi punta sul giovane Asllani, Dzeko e Dimarco per dimenticare Udine. Mourinho cerca i gol di Abrahame Zaniolo peril salto di qualità

Redazione

Primo ottobre, in Serie A è già tempo di esami, scrive Luigi Garlando su La Gazzetta dello Sport.

Inter-Roma non decide nulla, ma vale tanto. Dopo 3 sconfitte in 7 giornate, a tre giorni dal Barcellona che segnerà in destino in Champions, Simone Inzaghi ha il cuore agitato di un remigino nero e azzurro. Lo si è capito anche dalle dichiarazioni di ieri. «Dove vado io, si vince, crescono i ricavi e calano le perdite». Un’atipica vampata d’orgoglio,più mouriniana che sua. Ma ci sta. Dopo la brutta sconfitta di Udine e le sostituzioni preventive, è rimasto due settimane sulla graticola. Sa che non può più sbagliare e sa che gli mancano i due giocatori più importanti, tatticamente (Brozovic) ed eticamente (Lukaku).

Senza il croato, il gran burattinaio dal quale ha sviluppato negli anni una dipendenza assoluta, l’Inter nel torneo scorso raccolse 2 punti in tre partite (Sassuolo, Torino, Fiorentina). Deludenti i tentativi di sostituirlo: Barella, Gagliardini, Vecino... Il mercato ha portato un replicante di ruolo: il giovane e talentuoso Kristjan Asllani che però finora ha masticato solo 23’ di campionato. Di botto dovrà caricarsi sulle spalle una responsabilità importante, a 20 anni. Più responsabilità anche per Calhanoglu (o Mkhitaryan) in regia. Non ci sarà Lukaku che attacca in battaglia con il carisma del capò indiano che dà coraggio a tutti. A sostituirlo saranno la saggezza tattica e l’orgoglio da ex di Edin Dzeko che nella stagione scorsa segnò due volte alla Roma (all’Olimpico in campionato e a San Siro in Coppa Italia).

Non gli sfuggirà neppure la prestazione di Nicolò Zaniolo, mai citato dal c.t., ma idealmente sculacciato con la mancata convocazione. Il Mancio lo chiamò a Coverciano quando la Roma manco sapeva di averlo in casa. La stima è fuori discussione. Il c.t. attende dal ragazzo una maturazione sentimentale e una crescita di continuità. Dato il vangelo di Mourinho, che attende e riparte, Zaniolo è l’apostolo tatticamente più importante, perché parte da lontano e risolve tanti problemi di costruzione. Anche perché il suo impiego con Dybala porta Pellegrini ad abbassarsi e scioglie la coppia Cristante-Matic: troppo simili per combinarsi bene. Quando la Roma fu presa a pallate da Juve e Udinese, Zaniolo, che è il senso della profondità giallorossa, non c’era. Contro l’Atalanta è stato il più pericoloso. Contro Asllani, più tenero di Brozo, e Calha, può sfondare. Poca gioia per Dybala in nazionale: 0 minuti. Se Mou deciderà di osarlo subito, si rivedranno i Fab Four: ultima volta in campionato il 22 agosto (Cremonese). Dybala, desiderio estivo dell’Inter, sarà un altro grande fattore. A giudicare dalle difficoltà dei nerazzurri in zona rifinitura, si può intuire quanto avrebbe fatto comodo a Inzaghi. E poi Tammy Abraham, anche lui snobbato dal c.t. Due soli gol in 7 giornate. Mourinho, in viaggio verso San Siro, gli racconterà che nel 2010 il Principe Milito con 4 gol in 17 giorni gli fece vincere Coppa Italia, Campionato e Coppa Campioni. José ha bisogno di un centravanti del genere. E di una squadra che, agonisticamente, gli somigli di più.