Il fascicolo che ha tra le mani il procuratore federale Chinè è bello ampio. Le pene, ossia le squalifiche, possono essere pesanti. Tutto gira sempre attraverso l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva che punisce i giocatori che effettuino, direttamente o indirettamente, "scommesse che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa". Niente scommesse sul calcio per i calciatori, questa è la base. Magari basket, magari volley (sempre su piattaforme legali...), magari altri sport ancora.
La Gazzetta dello Sport
La strategia di Fagioli: patteggiare subito e avere il maxi sconto
Nicolò Fagioli lo sa bene, e con i suoi avvocati deve evidentemente aver studiato una strategia per uscire da questa storia nella miglior maniera possibile. Restare a piedi, senza calcio, solo pochi mesi. Da qui l’autodenuncia alla Procura, ammettendo di aver scommesso sul calcio e fornendo elementi utili alle indagini. Massima collaborazione con Chinè. Come riporta Marco Canfora su 'La Gazzetta Sportiva', sono stati fatti nomi, è stato spiegato quale fosse lo sport oggetto delle scommesse, l’entità delle stesse e i siti (illegali) dove il denaro girava. Sembra ormai assodato che Fagioli abbia ammesso di aver puntato su partite di calcio (si sussurra anche di Serie A e Champions), ma mai su quelle della Juventus. E questo a livello difensivo è stato un passaggio fondamentale per puntare dritti a un sostanzioso sconto sulla pena. L’obiettivo di Fagioli è stato quello di patteggiareprima del deferimento per ottenere così una riduzione del 50% della pena. "Conviene" farlo ora, perché se invece si patteggia tra il deferimento e la prima udienza la riduzione è soltanto di un terzo. Questa richiesta di patteggiamento sembra ormai in dirittura d’arrivo: se non ci saranno intoppi per la fine della prossima settimana dovrebbe arrivare a conclusione.
Chinè ha in agenda gli incontri con Tonali e Zaniolo: probabile che vengano ascoltati nei prossimi giorni. L’ex romanista dovrà confermare la versione dei giorni scorsi, ossia di aver soltanto giocato a blackjack e poker su una piattaforma illegale, tra l’altro sostenendo di non sapere che lo fosse. Nessuna scommessa sul calcio, né sulla Roma quando vestiva la maglia giallorossa. Venisse confermato tutto davanti alla Procura, per la giustizia sportiva non esisterebbe alcuna violazione.
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