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La Spina degli esterni: Leo è ancora out, la Roma a caccia di soluzioni

La Spina degli esterni: Leo è ancora out, la Roma a caccia di soluzioni - immagine 1
Il rientro di Spinazzola è previsto per metà gennaio. Contro Bologna, Milan e Genoa uomini contati

Redazione

Si sta allenando a Dubai, insieme a Gianluca Mancini e Lorenzo Pellegrini, gli altri due compagni di squadra che sono in vacanza proprio negli Emirati Arabi, per gli ultimi giorni di vacanza prima del ritorno a Roma (in vista della ripresa di lunedì in quel di Trigoria). E lì Leonardo Spinazzola sta spingendo sull'acceleratore, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, per cercare di rimettersi a disposizione di José Mourinho il prima possibile. Ma quando sarà possibile rivedere davvero in campo il terzino giallorosso? Le previsioni parlano di metà gennaio, forse anche il 20, a causa della lesione di secondo grado al retto femorale sinistro, una lesione fastidiosa e subdola, assai più difficile da gestire e curare rispetto a quasi tutte le altre problematiche muscolari.

Tra l’altro, per stile di gioco, Spinazzola è uno che vive di scatti, di sprint, di corse continue. Insomma, serve che sia al cento per cento per poter dare il massimo di se stesso in campo. Ecco perché in Portogallo dovrebbe continuare a fare lavoro differenziato, per poi spingere davvero all’inizio di gennaio. Un problema in più da dover risolvere per Mourinho. Senza Spinazzola e con Karsdorp praticamente fuori dai giochi per la situazione che si è creata proprio con Mowrinho subito dopo Sassuolo-Roma del 9 novembre scorso, è evidente che nella ripartenza di gennaio ci possa essere un bel problema da risolvere sugli esterni. Perché vuol dire che Mourinho dovrà affrontare le prime partite con i soli Zalewski, Vina e Celik, a cui può eventualmente aggiungersi El Shaarawy in caso di necessità, laddove dovesse servire un'alternativa in più (il Faraone, del resto, quel ruolo lo ha già fatto con Mou in alcune circostanze).  Dei tre, chiaramente, quello più difensivo di tutti è  Celik, uno che sembra più tagliato per giocare a quattro che nona tre e che ha nel suo dna più la fase difensiva di quella offensiva.