La sfida di Koné: ritmo e incursioni, la Roma ha l’uomo al centro di tutto

Se si potesse collegare l'intensità di un centrocampista a una centrale elettrica, Manu Koné potrebbe illuminare l'Olimpico per ore. Tale e tanta è l'energia che produce e diffonde sui prati della Serie A. E ora - scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport - l'uomo simbolo di questo avvio strepitoso della Roma guidata da Gian Piero Gasperini - record di punti (15) e gol subiti (solo 2) dopo 6 giornate - avanza senza paura verso quella che è più delle altre la "sua" partita. un osservato speciale, con i fari puntati anche di altre big europee a partire dal Psg. Ecco perché lo stadio della Capitale sarà il palcoscenico ideale per il francese. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Tutti chiedono di lui. E sabato, in mezzo a Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, Koné cercherà il momento giusto per incunearsi alla maniera di Ederson dell'Atalanta di Gasp, portandosi dietro i difensori. Perché il calcio di Koné ha molto a che fare con le caratteristiche che un mediano muscolare deve avere: il coraggio, l'anticipo, la ripartenza e il tiro. Perché Koné è il giocatore di movimento della squadra che ha più accresciuto il suo valore di mercato da quando è a Roma: al pari del portiere Svilar, vale al momento una cifra attorno ai 50 milioni di euro. E così le statistiche piene di numeri positivi del centrocampista giallorosso stanno diventando un'abitudine. Koné è uno dei pochi elementi insostituibili del gioco del tecnico di Grugliasco. Cosa gli manca? I gol, certo, ma è un aspetto che Manu vuole migliorare e sul quale si sta allenando in queste settimane. E chissà che sabato, contro l'Inter, la sua corteggiatrice più ambiziosa, non sia il momento giusto.