Stessi punti, 32e stessa posizione: secondo posto. Opposte visioni calcistiche. Non è detto che Roma-Milan di stasera faccia chiarezza sull'anti-Juve, un pareggio permetterebbe ad Allegri di allungare ancora sulle due inseguitrici. Di sicuro dirà qualcosa sui differenti modi di fare calcio delle due squadre. Progressista la Roma, se per progresso si intende la positività, la ricerca del gol. Conservatore il Milan, se conservazione significa massima attenzione agli equilibri.
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La sfida degli opposti estremismi
Progressista la Roma e conservatore il Milan ma entrambe seconde. Sino a oggi?
Eppure in stagioni vicine i due allenatori, Luciano Spalletti e Vincenzo Montella, appartenevano allo stesso campo del progressismo calcistico. Il Milan «montelliano» nelle prime 15 giornate ha concesso 221 tiri agli avversari e per trovare un dato peggiore bisogna guardare alla parte destra della classifica. Diciannove i gol subiti, né tanti né pochi: il giusto mezzo di una squadra che si difende perché sa difendersi, brava a riciclare «seconde e terze» palle. Oggi sapremo se il calcio speculativo di Montella è cresciuto abbastanza da reggere l’impatto con l’offensivismo di Spalletti. L’assenza di Bonaventura potrebbe pesare un sacco: al suo posto si scalda l'ex Bertolacci.
Sette vittorie su sette match all’Olimpico. La Roma ha costruito le sue fortune in casa e va a caccia dell’otto su otto, «full» interno di cui può fregiarsi la Juve. Di più, la Roma ha vinto le ultime dieci gare di campionato all’Olimpico, le sette della stagione in corso e le ultime tre del 2015-2016. Virtualmente Spalletti dispone del miglior attacco: 35 gol segnati, gli stessi della Juve, che però conta una gara in più, quella di ieri col Torino. L’assenza di Salah ha ridotto la velocità della Roma, ma ne ha abbassato il tasso di frenesia, ha tolto al gruppo la soluzione comoda, quasi scontata, della palla lunga per il velocista egiziano, e ha rimesso al centro la creatività di Perotti. Attenzione agli scontri Emerson Palmieri-Suso sull'out sinistro e Nainggolan-Locatelli in mezzo al campo, come scrive Vernazza su La Gazzetta dello Sport.
La diversità tra Roma e Milan si sublima nei centravanti. Dzeko e Lapadula sono nove opposti. Torreggiante e potente il bosniaco, strisciante e talentuoso l’italo-peruviano. Dzeko, presumiamo, godrà di rifornimenti ottimi e abbondanti. Lapadula sarà servito col contagocce, dovrà capitalizzare ogni briciola, ma potrebbe fruire di spazi, così come Dzeko potrebbe soffrire di claustrofobia.
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