rassegna stampa

La Serie A gioca così

(La Gazzetta dello Sport – F.Licari) Modulo che vince non si cambia. O forse sì. I dolori estivi della

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(La Gazzetta dello Sport - F.Licari) Modulo che vince non si cambia. O forse sì. I dolori estivi della Juve, neanche sorprendenti se è vero che Conte studia da tempo nuove strade, promettono svolte interessanti. Il tecnico juventino è arrivato al 352 vincente (cominciò tutto con il 33 a Napoli il 30 novembre 2011) dopo aver abbandonato il 424 prima e il 433 poi: non ha paura di cambiare. Ma il suo esperimento a tre, anticipato dal 3421 di Mazzarri al Napoli, sta ormai dilagando in Italia: 8 squadre su 20, per quel che conta il calcio d’agosto, sono schierate così. Il 442 lo gioca solo il Chievo di Sannino e neanche classico, visto che una delle due punte è un trequartista. Anche il 4231 e il 4312 soffrono: per mancanza di «10». Se si è convertito un integralista del 424 come Ventura, se l’anno scorso ci ha provato Petkovic (Lazio), non è che rischiamo un pericoloso conformismo?

352 vero Tre difensori promettono sicurezza difensiva: nel calcio più esasperato d’Europa, una bella garanzia. Il fatto che all’estero il 352 sia questo semisconosciuto, però, fa un po’ riflettere. Sempre Conte, dopo il k.o. con il Bayern, aveva fatto capire che in Champions serve (servirà?) altro. Dice Mourinho: «È difesa a tre se schiero un centrale e due laterali, altrimenti è difesa a cinque ». Vero, però c’è modo e... modulo. Nella filosofia di Conte il possesso palla e l’attitudine offensiva allargano i tre centrali e avanzano gli esterni quasi all’altezza delle punte, mentre in fase difensiva è più probabile che la Juve si compatti in una linea a quattro. Insomma, 352 vero e non 532 mascherato. Magari la Samp di Rossi (come a Palermo) e il Parma di Donadoni (come a Livorno) s’abbassano di più: questione di uomini. E di obiettivi.

Rincorsa Montella In Europa, comunque, partiamo così con metà contingente: Juve, ma anche Udinese e Fiorentina (che però arricchisce il suo gioco con una mediana di classe e un esterno, Cuadrado, che è quasi un’ala, senza dimenticare Ljajic). Guidolin tende ad affollare il centrocampo al punto da lasciare spesso una sola punta (Di Natale) e sei in mediana. Montella è, senza dubbio, il più interessante ed elastico dei giovani tecnici: non disdegna neanche la difesa a quattro e tre punte. Vediamo come si gestirà, per la prima volta, da favorito. Inter o Napoli? Coerente con le sue idee, Mazzarri ha portato la difesa a tre anche all’Inter. Diversamente dai predecessori sembra aver individuato la squadra titolare, almeno dieci/ undicesimi. L’incognita è il centrocampo: la convivenza Guarin Kovacic e la tenuta di Cambiasso. L’Inler del primo anno al Napoli gli cambierebbe la vita, così come un esterno (Wallace). Non ha Cavani e neanche Hamsik. Si annuncia a tre anche il Livorno di Nicola (che l’anno scorso in B ha cambiato in corsa diversi sistemi).

Resiste il 433 Non mancano gli estimatori del 433. Ma occorre specificare. La Roma di Garcia, per esempio, è a tre punte vere benché su basi meno rischiose di Zeman. Anche l’interessante Sassuolo di Di Francesco, allievo del boemo e che dal boemo ha imparato i tagli offensivi, tiene la difesa più bassa. Oscilla tra il 433 e il 4231 il Catania di Maran: senza più le geometrie di Lodi e le improvvisazioni di Gomez (ma sta arrivando Leto). Il Verona di Mandorlini ha due ali. Nominalmente anche l’Atalanta è passata al 433: vediamo quanto gli esterni Bonaventura e Livaja (De Luca) saranno alti o rinculeranno nel 451. (...)